Nell’epoca della Prima Repubblica si sono succeduti numerosi politici di notevole rilievo.
Tutti i partiti potevano vantare la presenza di eccellenti personalità capaci di lasciare profonde tracce nella storia del nostro Paese.
Nel Partito Comunista Italiano hanno militato uomini e donne di alto profilo. Basti ricordare l’onorevole Giovanni Cervetti detto Gianni.
Il profilo di questo illustre politico si può ricavare anche dai canali social. Tra l’altro vi si legge: «Enrico Berlinguer lo propone per la segreteria nazionale del PCI (1975-1979), come responsabile dell’organizzazione. In seguito, diventa segretario regionale della Lombardia (1979-1984). In parallelo agli incarichi politici, Cervetti svolge una intensa attività istituzionale: consigliere comunale a Milano (1970-1975); consigliere regionale della Lombardia (1980-1984); parlamentare europeo (1984-1989); parlamentare nazionale 1987-1994. Dal 1989 al 1992 è stato “Ministro della Difesa” del governo ombra del Partito Comunista Italiano. Altrettanto significativi sono gli impegni internazionali, nel rapporto con l’URSS e gli altri Paesi dell’Est Europa e come rappresentante del PCI in occasione di congressi, conferenze internazionali e delegazioni. Favorevole alla Svolta della Bolognina di Achille Occhetto, in seguito allo scioglimento del PCI aderisce al Partito Democratico della Sinistra. Altrettanto intenso è poi il suo impegno in campo culturale. Oltre agli importanti legami derivati dalla partecipazione alla vita culturale di Milano e nazionale come dirigente del Partito Comunista, svolge un ruolo importante nel dare vita e sostenere importanti istituzioni: è Presidente della Fondazione Isec (Istituto per la Storia dell’Età Contemporanea) dalla sua costituzione nel 2002; Presidente della Fondazione Corrente; è stato Presidente della Fondazione Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi dal 2008 al 2019 e attualmente ricopre il ruolo di Presidente emerito. Dal 2009 al 2022 è stato presidente dell’Associazione culturale Italia Russia Lombardia. Tra il 2001 e il 2006 è stato componente del consiglio di amministrazione dell’Università Statale di Milano in rappresentanza del MIUR. Oltre alla passione politica, negli ultimi anni ha costantemente sviluppato un grande interesse per l’editoria, i libri antichi e l’archeologia. In particolare, ha collezionato una delle maggiori raccolte italiane di opere di Dante e Niccolò Machiavelli, ha fondato con Umberto Eco e l’antiquario Mario Scognamiglio l’Aldus Club, di cui è presidente».
Dall’alto dei suoi 91 anni, l’onorevole Giovanni Cervetti ha accettato di rispondere alle nostre domande.

D. On. Cervetti, ritiene che in Italia ci sia ancora la Sinistra?
R. «Assolutamente sì. In particolare una sinistra riformista.

D. La storia della Sinistra è composta anche da tante azioni ed esempi di grandi uomini. A suo avviso, da quali personaggi oggi sono rappresentati i valori della Sinistra?
«I personaggi del passato non sono assolutamente ripetibili e riproponibili, proprio perché del passato. Senza fare nomi, i valori della sinistra sono rappresentati da coloro i quali mantengono vivi rinnovandoli, i valori del riformismo».

D. Ritiene che il nostro paese abbia bisogno di una Sinistra a seguito i cambiamenti avvenuti dopo la caduta del muro di Berlino ad oggi?
R. «Visto che esiste una destra bisogna che esista una sinistra. Per quello che riguardo il muro di Berlino la contrapposizione tra destra e sinistra a poco o niente a che fare con la divisione del mondo in blocchi e la Guerra Fredda. La differenza tra destra e sinistra è una differenza di valori e di visione del mondo, che ha ancora un senso oggigiorno».

D. Secondo lei, coloro che credono ancora nella Sinistra possono avere delle speranze?
R. «Perché no? Anche se l’attuale avanzata delle destre in Italia e in Europa può indurre al pessimismo, la battaglia politica è fatta di alti e bassi. Si tratta di valutare la capacità di diffondere e di attuare le proprie idee e i propri valori».

D. Ritiene che ci siano delle relazioni tra i principi fondamentali della Sinistra e quelli del PD? Se si quali?
R. «Il PD ha certamente delle debolezze, ma è una delle poche forze che sono legate ai valori del riformismo».

D. Onorevole Cervetti, con tutta onestà, avverte nostalgia del Partito Comunista Italiano?
R. «Certamente, anche se deve essere chiaro che a un cambiamento del mondo deve cambiare un cambiamento dei valori delle persone che li incarnano».