Dal 28 giugno in tutti i cinema sarà possibile conoscere numerosi aspetti inediti della vita privata di Alberto Sordi in un docufilm eccezionale dal titolo “ALBERTO SORDI SECRET”.
Chi poteva realizzare un’ opera del genere se non Igor Righetti, cugino del grande attore romano e noto giornalista e conduttore Rai?
Il cast conta numerosi attori tra i quali spicca addirittura la celebre attrice e regista Daniela Giordano che gentilmente ha accettato di rispondere alle nostre domande.
D. Cosa ci può anticipare su questo film?
R. «E’ un’opera girata con tanto amore e delicatezza. Raccontare la vita di un artista come Alberto Sordi, così amato dal pubblico e così entrato nell’immaginario collettivo da nord a sud, isole comprese, tanto che sue battute sono ormai entrate nel linguaggio comune, poteva essere scontato. E invece il film di Igor Righetti è una sorpresa continua. Il pubblico conoscerà un Alberto Sordi inedito e si affezionerà ancora di più non solo al grande artista ma anche alla persona».
D. Concorda con il regista Igor Righetti quando, in riferimento ad Alberto Sordi, dice:”La sua vita privata era riservatissima. Scoprirete un Albero Sordi inedito”?
R. «Igor Righetti, molto generosamente, ha voluto raccontare Sordi partendo dai suoi ricordi familiari. Questo dà alla storia una cifra intima e personale, unica direi, e questa è proprio la sua preziosità, proponendo un’immagine diversa dell’Albertone che tutti conosciamo. E’ vero che la sua vita privata è stata riservatissima, credo che abbia lottato tanto per per mantenere questo riserbo, tanto da lasciar correre su di lui leggende anche non gratificanti pur di difendere il suo spazio vitale. Immagino quanto sia stato difficile, tenere lontano quella curiosità morbosa che circonda i personaggi pubblici. Il racconto che fa Igor, restituisce con amore familiare, completezza alla sua figura, smaschera le bugie e accompagna lo spettatore alla scoperta del volto umano di Sordi e non solo della star».
D. Con quali parole ricorda Alberto Sordi?
R. «Senza piaggeria, ho amato tanto l’attore Sordi. La sua capacità come interprete di essere sempre un personaggio diverso mantenendo contemporaneamente la sua cifra espressiva, i tempi delle battute, l’utilizzo del corpo e della voce. Forse il più grande inventore di caratteri. Un grande attore che ha contribuito a far grande il nostro Cinema».
D. Cosa l’ ha affascinata e cosa ha significato per lei partecipare in un’ opera cinematografica dedicata ad un personaggio straordinario come Alberto Sordi?
R. «Un’occasione d’oro! Sono molto grata a Igor Righetti e al produttore Massimiliano Filippini per avermi voluta in questo film. E’ un progetto che è stato costruito in anni, perché si compone di parti differenti, le testimonianze, il repertorio e la parte squisitamente filmica, girata in bianco e nero, con la fotografia di Gianni Mammolotti, che mostra Alberto bambino e adolescente, con la sua famiglia, la relazione con la madre, il padre, gli amici nella Roma dello scorso secolo dal 1925 al 1935, prima che intraprendesse la carriera dell’attore che sarà poi la sua vita. La ricostruzione di quell’epoca con i costumi e le scenografie di Stefano Giovani e il trucco e le acconciature di Andrea Marchi, è davvero stupefacente. Sembrano veri filmati d’epoca».
D. Cosa le ha lasciato il personaggio da lei interpretato?
R. «Maria Righetti, la mamma di Alberto, è stata una donna del suo tempo ma anche una donna molto aperta al cambiamento. Era una maestra, per cui colta e anche se la famiglia Sordi era di condizioni economiche modeste, lei credeva che i valori più importanti fossero l’educazione, la compostezza e la corretta dizione. Era severa ma anche molto amorevole e attenta. Alberto è sempre stato legatissimo a sua madre. Nella creazione del personaggio, mi sono fatta suggestionare dai racconti di Igor su di lei. Racconti che custodisco nel mio bagaglio e attraverso i quali spero di aver restituito verità ed empatia al personaggio».
D. Secondo lei, questo film quali elementi positivi apporterà agli spettatori?
R. «Si divertiranno e si emozioneranno. E forse, più di qualcuno, dopo averlo conosciuto, si pentirà di aver dato retta alle dicerie sulla sua tirchieria e di aver pensato male di lui».
D. Nell’ ambito di tutta la sua produzione cinematografica come si colloca questo film?
R. «Nel momento forse più fecondo della mia carriera. Il mio secondo film cortometraggio Switch è in concorso contemporaneamente in quattro festival nazionali, dopo aver vinto al festival di Toronto. Ho due progetti in cantiere con due registi con i quali collaboro da tempo Pier Luigi Di Lallo e Gabriele Lazzaro e sto lavorando alla realizzazione del mio primo lungometraggio come regista ispirato alla vita del poeta Davide Cerullo. E non vedo l’ora che Sordi Secret esca in sala per vivere insieme a Igor, a tutto il cast e alla produzione, l’emozione dal vivo del pubblico».