Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ricevuto al Quirinale le atlete e gli atleti olimpici e paralimpici vincitori di medaglie a Tokio ed ha parlato di una grande estate per il nostro Sport e delle emozioni che esso ci ha trasmesso.
Sicuramente sì è riferito alle imprese dei presenti, ma indirettamente il suo pensiero credo sia andato anche a coloro, e sono tanti, che nelle competizioni europee e mondiali hanno vinto un po’ dappertutto. Ha elogiato la dimostrazione dello spirito di squadra, d’amicizia e d’integrazione che sono stati il cardine dei successi, ed in particolare con la massima semplicità e con una frase brevissima ha affermato i valori della cultura sportiva: “voi avete sollecitato attenzione allo Sport e a praticare lo Sport”.
Parole dal significato duplice e profondo. Lo Sport merita la massima considerazione sociale, e la sua pratica per gli alti contenuti educativi che esprime diventa irrinunciabile.
A cosa sono dovute tutte queste vittorie?
È certo che non possono essere frutto del caso né di circostanze fortunate o di combinazioni favorevoli. Sono molte le medaglie, e spaziano in tutti i campi compreso quelli che non fanno parte della nostra tradizione sportiva.
Dappertutto, nel mondo, lo Sport praticato cresce e si consolida. Il confronto aumenta e la concorrenza per raggiungere il risultato di vertice si fa sempre più grande.
Quindi le ragioni ed i motivi di queste performance dipendono da altro? Sicuramente essi sono tecnici ed organizzativi. Tralascio le ragioni più o meno recondite, tutte certamente oneste e lecite, che potrebbero essere legate a singoli aspetti di qualche specialità.
Il management si è evoluto e le strutture dirigenziali hanno operato con competenza e lungimiranza, anche sociale. I metodi di allenamento ormai sono basati su conoscenze scientifiche ed i settori tecnici hanno definitivamente abbandonato l’improvvisazione e le scopiazzature irrazionali.
In campo femminile l’intero movimento è cresciuto, si è affermato ed i successi delle nostre ragazze sono aumentati.
Nonostante le severe restrizioni dovute alla pandemia che hanno messo fortemente in crisi i proprietari ed i gestori degli impianti sportivi ed impedito alle persone di fare certe attività motorie e sportive per periodi anche lunghi, lo Sport di vertice (ed in qualche caso anche quello amatoriale), tramite le proprie Federazioni, il CONI ed il CIP, pur incontrando grosse difficoltà iniziali, si è organizzato molto bene, si è coalizzato ed ha presentato programmi e protocolli in sicurezza che sono stati accolti dalle autorità sanitarie competenti. Sì è lavorato come non mai in un momento estremamente difficile. Le nostre atlete e i nostri atleti hanno vinto con merito, mai per demerito degli avversari. Spesso hanno stabilito record personali.
La capacità di reagire ad una situazione complessa e difficile ha contribuito a dare maggiori, migliori e nuove energie da indirizzare alle competizioni.
Un’esperienza unica.
È probabile, anzi, è quasi certo, che il reclutamento dei giovanissimi abbia sofferto, e che anche la Scuola non abbia potuto dare quella spinta promozionale che a cose normali a suo modo dà. Queste situazioni si possono recuperare in breve tempo.
Come nella sconfitta, anche nella vittoria sono molto importanti le analisi attente e accurate finalizzate a comprendere il perché di un risultato.
Dietro alle nostre belle vittorie, numerose come non mai, cos’altro ci può essere?