Da tempo fa parlare molto di sé la cantautrice e musicista romana Veronica Surrentino.
Artista di grande talento espressivo e in possesso di un interessante curriculum che fa presagire un fecondo avvenire.
In questa nostra intervista, Veronica Surrentino ci descrive gentilmente alcuni aspetti della sua personalità artistica meritevoli di essere conosciuti.
D. Può illustrarci brevemente gli elementi più significativi delle sue canzoni?
R. «Le mie canzoni nascono fondamentalmente dal pianoforte e ritraggono cose che vivo quotidianamente ed emozioni che permeano nella mia vita dall’esterno. Gli elementi più importanti sono sicuramente il senso di libertà, la forza emotiva, che mi piace molto trasmettere, e la volontà di poter scegliere».
D. Può descriverci il suo genere musicale?
R. «Nasco da un genere abbastanza lontano dal genere italiano che è quello dei Rhythm and Blues ascoltando Aretha Frankling, la Soul Music. Sono nata in questa estrazione perchè nella mia famiglia si ascoltava molto questo stile di musica. Poi, con il trascorrere degli anni, ho deviato prendendo spunto da tutta la musica nazionale ed internazionale. Oggi sono immersa in una commistione di generi che rimane difficile da definire. Però, cerco di desumere tutto il buono della musica a 360°».
D. Quali doti riscontra nella sua personalità di cantautrice?
R. «Normalmente avverto difficoltà ad autodefinirmi e, quindi, preferisco che siano gli altri ad esprimere un giudizio sulle mie canzoni. Credo, sicuramente, che una formazione classica di musicista e la voglia di sperimentare e di affidarsi alle persone che condividono con me questa esperienza artistica sia la vera forza. Ho sempre creduto nella forza del gruppo che fa scaturire cose belle».
D. Quali stimoli avverte nella composizione di musiche e di canzoni?
R. «Sicuramente lo stimolo di raccontare. Sono una persona che accumula molte emozioni… Poi giunge un momento che ho bisogno di elaborarle. Sono caratterialmente timida e il modo migliore per esprimermi e per liberarmi da queste sensazioni è quello di scriverle e di trasformarle in canzoni».
D. Per quali cantautori italiani nutre particolare stima e considerazione?
R. «Devo essere sincera: ascolto qualsiasi genere di musica e non mi pongo limiti. Però, se dovessi stilare una selezione citerei Fabio Concato e Antonello Venditti che amo tantissimo».
D. Quali canzoni di Veronica Surrentino dobbiamo ascoltare attentamente?
R. «Ci sono canzoni a cui inevitabilmente sono più legata rispetto ad altre semplicemente per il momento particolare della mia vita in cui sono state scritte. Mi piace molto Back Home, una canzone che ho scritto in inglese ed è una canzone molto intima che mi appartiene nel profondo. Poi tutta la produzione scritta in italiano come Notte verrà, Tranne Te, ecc… Anche l’ultima Passo lento che è una canzone diciamo sperimentale con nuove sonorità».
D. Quali saranno i temi fondamentali delle sue prossime canzoni?
R. «Sono una persona estremamente ottimista e credo che ci siano sempre delle possibilità che superano tutte le condizioni negative attuali. Prevedo, quindi, la composizione di canzoni di speranza con lo sguardo proiettato verso il futuro in considerazione di quello che c’è stato e fiduciosa di maturare e di migliorare».
D. …sogni nel cassetto?
R. «Tantissimi. Alcuni, spero con tutto il cuore, che siano in procinto di realizzarsi. Primo fra tutti il desiderio di collaborare con grandi artisti italiani… e “perchè no” anche internazionali…».
D. …e perchè no anche una sua esibizione al Festival di Sanremo?
R. «… perchè no?».