Non crediamo di esagerare nel definire i Pooh dei “fuoriclasse”. Infatti parlano eloquentemente i successi da loro conseguiti in oltre mezzo secolo di intensa attività artistica. Lo affermano pure alcune canzoni senza tempo capaci di infondere il profumo della vita e di tutto ciò che la caratterizza.

Questi straordinari risultati sono legati anche ad una autorevolezza, ad una serietà e ad una coerenza che sempre hanno contraddistinto i Pooh.

Non finiremo mai di esprimere la nostra gratitudine al celebre Red Canzian, voce e basso dei Pooh, per essersi reso disponibile a rispondere alle nostre domande.

D. Rimane difficile sintetizzare in poche parole le innumerevoli pagine che descrivono la carriera artistica e i numerosi successi conseguiti dai Pooh. Maestro Canzian, cosa le piace maggiormente sottolineare del suo gruppo musicale?

R.« Racchiudere in poche parole il senso di una carriera di quasi sessant’anni è impossibile… ma al di là del talento e del grande lavoro che abbiamo sempre fatto credo che la cifra di identificazione dei Pooh sia la parola “amicizia”».

D. Nelle vostre canzoni si rivela uno stile versatile. Può parlarcene brevemente?

R. «Abbiamo ascoltato e suonato tutto dagli anni ‘60 in poi e siamo cresciuti tra beat, rock, prog e pop… è quindi naturale che il nostro sia uno stile che spazia in varie direzioni… pur senza dimenticare la tradizione musicale italiana».

D. In quali canzoni emerge soprattutto la parte migliore dei Pooh?

R. «“Parsifal” e “L’Aquila e il falco” sono esempi dell’influenza prog, “Noi due nel mondo e nell’anima” e tante altre rappresentano la canzone melodica di valore, “Dimmi di sì” e “Pronto buongiorno è la sveglia” i brani pop-rock divertenti… ma direi che con oltre 400 brani incisi sia una risposta limitata, la mia».

D. Secondo lei, il gruppo dei Pooh quale contributo ha fornito, in particolar modo, alla musica leggera e al rock italiano? A parer suo, ritiene che i Pooh si siano differenziati da altri gruppi e da altri artisti?

R. «Abbiamo sicuramente insegnato a molti come si poteva fare un grande concerto dal respiro e dall’ effettistica rock, con laser, esplosioni, fiamme e fumi… E questo ci ha contraddistinto rispetto a tanti gruppi italiani, che se pur fortissimi, non hanno sviluppato anche il discorso spettacolare dei live».

D. Come spiega l’ intramontabile valore del vostro successo?

R. «Se siamo ancora qui a battere tutti i record di pubblico ai concerti o di ascolti quando appariamo in televisione è perché siamo sempre stati coerenti con noi stessi pur aggiornando continuamente il nostro modo di scrivere e suonare».

D. Ci sono stati dei momenti alti e bassi di questo gruppo straordinario nato quasi sessant’anni fa?

R. «In una carriera di successo come la nostra ci sono stati momenti di ogni tipo… ma quando c’è rispetto e amicizia e soprattutto quando l’obbiettivo è per tutti lo stesso, si supera ogni problema!».

D. Nella vostra lunga carriera è riscontrabile soltanto una presenza al Festival di Sanremo peraltro vittoriosa con la stupenda canzone “Uomini soli”. Per quale motivo non avete più partecipato?

R. «Per lo stesso motivo per cui per 24 anni non eravamo mai andati a San Remo… Non è un obbligo partecipare al Festival… E poi, crediamo che ogni artista abbia il suo valore e non sempre sia possibile sovrapporre e mettere in gara stili diversi».

D. Maestro Canzian, l’ esperienza di oltre cinquant’anni nel complesso dei Pooh, quali riflessioni suscita in lei?

R. «I miei oramai 52 anni nei Pooh li considero la più bella e formativa esperienza della mia vita».

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