L’intervista che segue è stata gentilmente rilasciata da un musicista raffinato e di raro talento: Riccardo Foresi.
Il suo nome da diversi anni ha oltrepassato ampiamente i confini nazionali. Infatti sono numerosi i concerti che ha tenuto in più paesi del mondo.
Anche i canali dei social ne evidenziano le innegabili capacità canore e musicali.
Mentre lo ringraziamo per averci consentito di sviluppare un dialogo, gli auguriamo una luminosa carriera ricca di successi.
D. Foresi, può illustrarci la sua poetica musicale?
R. «Credo fermamente che la musica sia il rifugio dei sognatori ed io che sono da sempre un sognatore, attraverso la musica ho la possibilità totale di esprimermi e continuare a sognare».
D. Assai giovane si è diplomato in tromba al conservatorio di Fermo. Come è nata la sua passione per il canto?
R. «Si, la scelta del conservatorio è merito di mio padre che al tempo, scelse per me dato che fin da bambino avevo mostrato un grandissimo interesse verso tutto quello che poteva essere musica ed ero molto affascinato dalla tromba… Oggi posso affermare di essere nato cantante e credo che la voce abbia solo atteso il momento giusto per uscire allo scoperto. Questo è avvenuto quando avevo 13-14 anni».
D. Quale contributo le hanno fornito i suoi studi e le sue esperienze in America?
R. «Gli anni trascorsi in America posso affermare che mi hanno completato come uomo e come artista. Un’ esperienza intensa fatta di sacrifici, studi, successi, fallimenti, incontri incredibili. In particolare della città di New York ho assorbito la sua enorme energia che si è accumulata dentro di me. Inoltre a new York è avvenuto l’incontro con la mia insegnante di canta Miriam Arman alla quale devo davvero tanto».
D. Quali caratteristiche considera rilevanti nel suo mestiere di cantante?
R. «Per quanto mi riguarda posso riconoscermi l’infinita passione e dedizione. Il mio darmi completamente al pubblico dal momento in cui inizio a studiare al mattino ogni singolo giorno, al momento che salgo sul palco all’ultima nota che canto per il mio pubblico».
D. Nel suo curriculum si evidenziano vari tipi di composizioni. Può parlarcene?
R. «Ho iniziato a dedicarmi alla scrittura in maniera seria proprio durante il periodo della pandemia, quando come tanti altri artisti mi sono trovato faccia a faccia con una realtà davvero difficile. Proprio in quel periodo sono nate le canzoni come “Il mio paradiso”, “Paura di me” e “Fino al mattino”».
D. Quali sono gli elementi distintivi della sua produzione musicale?
R. «La melodia, il bel canto. Sono elementi che cerco di rispettare sempre anche in canzoni con contenuti più leggeri».
D. Quali sono i cantanti e i cantautori che le suscitano particolare suggestione?
R. «Oggi ascolto veramente di tutto. Le piattaforme digitali ci offrono un’infinità di canzoni, artisti e bellissime voci. Sicuramente nel corso del mio sviluppo ho subito molto l’influenza dei cantanti e cantautori italiani e internazionali come Lucio Battisti, Antonello Venditti, Eros Ramazzotti, Claudio Baglioni, Louis Armstrong, Elvis Presley».
D. Può ricordare un momento più emozionante della sua carriera?
R. «Lo scorso anno ho fatto un concerto nella piazza principale della città di Minsk in Bielorussia. In un momento storico così difficile, ho ricevuto un accoglienza ed un calore al mio concerto che non potrò dimenticare mai».
D. Cosa le serve per conseguire una maggiore notorietà e per confermare il suo innegabile talento?
R. «Sono sempre molto grato per tutto quello che sono riuscito a raggiungere attraverso la musica. Tutte le persone meravigliose che incontro, le belle città, i teatri e le grandi emozioni che posso vivere. Sicuramente il lancio di una canzone che possa arrivare al grande pubblico potrebbe offrire una maggiore notorietà».
D. Ha mai pensato di partecipare al Festival di Sanremo?
R. «Assolutamente si… è uno dei miei sogni da sempre, e spero tanto un giorno di poterlo realizzare».