“Stupido è, chi lo stupido fa” | Francesca Bartolomei

Per citare un noto film, “stupido è, chi lo stupido fa”, dovremmo riflettere se oggigiorno è davvero così. Dal 1938 in tutto il mondo industrializzato, il Quoziente Intellettivo della popolazione è cresciuto. Questo però fino agli anni duemila, quando invece si è iniziato a rilevare esattamente il contrario, cioè che il QI, anziché aumentare, diminuiva. 

Tale fenomeno è stato denominato “Effetto Flynn inverso”. Diversi studi dimostrano la correlazione tra questo fenomeno e la diminuzione della conoscenza lessicale e la capacità di elaborare un pensiero. Con l’utilizzo smodato e poco consapevole dell’intelligenza artificiale, sta diminuendo la capacità di elaborazione cognitiva delle persone. 

Ebbene sì, stiamo diventando più stupidi rispetto al passato. Cercare risposte su Internet ci sembra normale, quasi ovvio, e lo riteniamo molto utile perché ci fornisce velocemente indicazioni e riferimenti su quanto consideriamo interessante, su cosa pensiamo di aver bisogno e come fare per reperirlo nel minor tempo possibile. Non ci soffermiamo mai a considerare che tale risultato è falsato dalle modalità utilizzate dai motori di ricerca, che non si limitano a fornire informazioni, ma le selezionano tramite algoritmi che seguono le nostre ricerche passate. Le nostre opinioni sono continuamente rafforzate dai commenti di quelle di persone che la pensano come noi, che ovviamente sui social riusciamo a notare di più rispetto alle altre, proprio per lo stesso algoritmo di ricerca che dicevo in precedenza. 

Tutto ciò ci porta ad avere una visione del mondo più limitata ed impoverita. Quindi se da una parte la rete e i social ci aprono ad un immenso mondo di informazioni, ci mettono anche davanti alla nostra limitata capacità di formulare un pensiero critico o risolvere problemi con le nostre capacità. 

Faccio un esempio, Chat GPT è oggi lo strumento più rappresentativo dell’Intelligenza Artificiale; secondo alcuni studi è diventata l’applicazione con la crescita più rapida della storia di Internet, con oltre 100 milioni di utenti attivi in due mesi. Non è altro che un’applicazione che permette agli utenti di avere conversazioni simili a quelle umane, generando risposte testuali fluenti, seguendo semplici istruzioni avviate dall’utente. Cosa significa? I modelli come Chat GPT permettono di effettuare conversazioni simili a quelle umane e generare un testo grammaticalmente corretto, rispondere alle domande, riassumere un testo e tradurlo in diverse lingue. E’ per questo motivo che Chat GPT, ormai, fa i compiti scolastici al posto dei ragazzi. L’applicazione riesce infatti a rispondere pressoché a qualunque domanda di natura nozionistica, velocizzando ad esempio la ricerca storica, la risoluzione di dubbi grammaticali e il rintracciamento di formule e teoremi, può creare itinerari di viaggio, può dare consigli personali, può fornire programmi di allenamento e di alimentazione, scrivere un libro o una tesi di laurea, scherzare e fare da medico o psicoterapeuta. 

Il problema è quindi che come tutte le cose create come risorsa, anche questa si traduca presto in rischio. Gli insegnanti dovrebbero quindi essere i primi ad approfondire la materia per guidare i ragazzi verso un utilizzo corretto dell’IA. Infatti, per molti ragazzi, utilizzare questa risorsa potrebbe aumentare il rischio di procrastinare lo studio e arrivare a studiare all’ultimo minuto. 

Sappiamo bene come questo atteggiamento non provochi altro che minore capacità di memorizzazione della materia studiata e conseguente calo del rendimento scolastico. Non possiamo far finta che l’intelligenza artificiale non esista o addirittura bandirla e vederla solo come minaccia. Perchè non è così, è una risorsa utilissima! In campo medico ad esempio, aiuta i professionisti ad essere più precisi nelle diagnosi. Sarà invece necessario ripensare alle modalità di insegnamento, integrando strumenti di intelligenza artificiale in modo responsabile e consapevole. 

Siamo stati spavaldi, convinti che grazie all’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale saremmo riusciti a controllare il mondo. Tuttavia, i ruoli si stanno ribaltando, facciamo in modo che la tendenza torni ad essere quella di 20 anni fa, quando l’Effetto Flynn era ancora in atto e la stupidità umana non era la regola, non dobbiamo accettare di divenire troppo stupidi per vivere liberi.

Francesca Bartolomei

Psicoterapeuta e Tutor degli apprendimenti scolastici per ragazzi con DSA e BES

Ricevo presso il Centro Agapè a Collodi e a Traversagna in via calderaio 4. 

Puoi contattarmi al 3471605510