E’ già sparita dai nostri schermi la curiosa pubblicità di una Compagnia assicuratrice che per tranquillizzare anticipatamente i propri clienti ripeteva più e più volte la parola “BENE”.
Quando alle elementari prendevo “Bene” al tema, non rimanevo particolarmente “Bene”: ho ancora negli occhi la scrittura in corsivo della maestra Marta che mi diceva che sì, il lunario della sufficienza lo avevo sbarcato, ma avrei certamente potuto fare di più, con maggior impegno ed applicazione nell’arte nobile dello scrivere.
E poi c’è il famoso rituale del “come stai?”. Se dici “Bene” te la cavi sempre egregiamente, resti sul generico e non ti sbilanci in discorsi che poi facilmente potrebbero ingenerare nuove domande ed altrettanti discorsi: ti fermi lì, non varchi il fatidico confine, fermandosi in quell’ameno entroterra di cordiale cortesia senza lasciar spazio ad altri forse più incerti panorami.
E piacevole e soddisfacente è sentire anche che gli affari vanno Bene… . Che il viaggio è andato Bene…siamo arrivati salvi ed in salute, e per di più pure con le tasche piene. Sì, questa campana suona davvero Bene… .
E passando dal parlar Bene ai fatti, se si è fortunati lungo il nostro cammino si incontra finalmente la persona giusta e si arriva altrettanto finalmente al “Ti voglio Bene”, frase che ti riempie di gioia il cuore anche solo a sentirla da lontano, tanta è la preziosità del suo più intimo significato: ti auguro ogni Bene, che il Bene sia sempre con te…quale migliore augurio per questo nostro avvenire?
Pace e Bene a tutti Noi, insomma, che ci vada sempre Bene e che gli altri – soprattutto – ci trattino Bene, facendo noi a nostra volta del Bene… . Va Bene? A pensarci bene, sì…veramente ben detto!
La faccenda promette davvero Bene…