Si fa presto a parlare di emozioni perché ormai è diventata una prassi, un luogo comune, dato il bombardamento mediatico attraverso la TV, le “Tavolette”, i quotidiani, la radio e i films.
Infatti, tutti questi programmi sfornano quotidianamente un turbamento continuo, sfrenato, inarrestabile, incomprensibile, strabordante ormai verso il nulla.
Stiamo vivendo in un periodo storico in cui “emozionarsi” è quasi obbligatorio perché ciò rappresenta una “Quinta colonna”, un diversivo per “fuggire” alla realtà, non pensare col proprio cervello e abbandonarsi alla superficialità virale, alle apparenze, all’illusione per rifiutare di far sbocciare l’umanissimo esercizio della critica e della sostanza, dell’essenza della vita.
È rimasto un solo sentimento che può sconfiggere questo precipitare sempre più in basso che io chiamo la Caduta dell’Impero (Romano) d’Occidente e che sembra irrefrenabile.
Rimane perciò solo l’amore, quello vero, quello unico, e ovviamente universale. Così, questa modesta raccolta di poesie non può certo competere con le più alte opere che l’uomo e la donna hanno prodotto nei secoli.
Ho solo raccolto alcune brevi liriche di poeti noti, o meno, e riprodotto una parziale monografia di autori britannici. A volte leggere, o rileggere, alcune di queste può destare un po’ di stupore, una curiosità, una piccola scoperta.
Si può volare, con la fantasia, sulle ali di una farfalla se l’anima è “gentile”, e fuggire, per qualche attimo, da questo pazzo, folle e insensato mondo.
Quando si ama, lo abbiamo provato, l’universo diventa bellissimo.
Ogni lunedì, a partire dal prossimo, Franco Corsetti pubblicherà una poesia. Si comincia con Tanto gentile e tanto onesta pare di Dante Alighieri, i versi contenuti nel capitolo XXVI della Vita Nova (scritta tra il 1282 ed il 1293)