La conoscenza delle specialità dell’Atletica Leggera consente di comprendere l’importanza del valore educativo di questo sport. Sport complesso nella sua semplicità o, se vogliamo, semplice nella sua complessità. La naturalezza e la spontaneità del camminare, correre, saltare e lanciare fanno sì che l’Atletica possieda in sé l’essenza della gestualità motoria di base dell’uomo. La motricità umana per realizzarsi, migliorarsi e confrontarsi deve partire dalle sue fondamenta.
L’ Atletica Leggera, con le sue numerose specialità olimpiche maschili (23) e femminili (23) e 2 miste (2 maschi e 2 femmine ciascuna) più una miriade di differenziazioni che riguardano le varie categorie, le distanze, l’altezza degli ostacoli e il peso degli attrezzi a cominciare da quelle giovanili in poi, è veramente uno sport per tutti nel senso più ampio termine. Alcune di esse, importanti e popolari, presenti nei vari Campionati nazionali ed in competizioni internazionali, come la Corsa in Montagna, la Mezza Maratona e la Corsa Campestre, ad oggi non fanno parte del programma olimpico. Chissà, molti se lo augurano, che nel tempo possano essere elevate al rango di specialità olimpiche. Le organizzazioni mondiali ne stanno discutendo da qualche anno.
L’ Atletica si pratica in ogni parte del mondo come nessun altro sport. La facilità e la spontaneità dell’approccio sono tali che non occorrono particolari ambienti ed attrezzature per iniziarne la pratica. È soprattutto dalla Scuola che dovrebbe partire l’impulso necessario per promuovere, divulgare e diffondere la conoscenza dei suoi fondamentali. La Scuola ha il compito di impartire un’educazione ampia, coinvolgente e multilaterale per assicurare ai giovani solide basi sulle quali potere innescare le successive conoscenze e specializzazioni.
L’Atletica Leggera non presenta controindicazioni formative. Anzi, favorisce gli apprendimenti motori di tutti i Giochi Sportivi sia di squadra che individuali ed i gesti ad essi collegati, in più potenzia e stabilizza gli schemi motori di base essenziali per affrontare al meglio le situazioni di ogni genere di movimento. Fornisce, in pratica, i requisiti per realizzare con più sicurezza, consapevolezza e maestria gli impegni più complessi e complicati dal punto di vista motorio come, ad esempio, sono quelli dei Giochi di Squadra.
La Scuola può fare molto e, col sostegno degli Enti Locali, superare le difficoltà organizzative e logistiche che quasi sempre sono la causa della mancata realizzazione di certe attività.
Per progredire e migliorarci dobbiamo guardare avanti e al tempo stesso riconsiderare attentamente quello che in passato è stato utile per farci crescere.
I Giochi della Gioventù organizzati da una terna forte e collaborativa quale è la Scuola, il CONI e l’Ente Locale, hanno offerto per molti anni alle nostre ragazze e ai nostri ragazzi un’opportunità educativa indimenticabile ed utilissima che ha fatto bene allo Sport nazionale. Essi sono da ripensare e da riproporre con i giusti e dovuti aggiustamenti.
Per molti delle passate generazioni il primo contatto con l’Atletica grazie ai Giochi della Gioventù è stato un momento ludico molto importante e significativo dal punto di vista motorio, il cui beneficio ha sicuramente inciso in modo positivo, diretto o indiretto, nei confronti dell’andamento sportivo nazionale.
Le nostre esperienze sportive giovanili possono lasciarci in dote la possibilità di proseguire per tutto l’arco della vita la pratica dello sport prediletto.
Se pensiamo all’Atletica Leggera (camminare, marciare, correre con la dovuta accortezza e controllo, come pure lanciare e saltare), possiamo con certezza affermare che le occasioni della sua conoscenza remota possiamo riprenderle, anche se con gradualità, senz’altro con facilità.
Vittoriano Brizzi