Questa eterna Estate fa nascere in me la dolce illusione che tanto buon tempo non finirà mai…che ci siano sempre Spiagge immense ed assolate, pronte ad accoglierci con loro caldo abbraccio, immense ed assolate distese di terre e di approdi sicuri…un buen retiro d’altri tempi, quando non c’erano i cellulari e la televisione ed il silenzio era d’oro…
Complice di questa dimensione di beata beatitudine il fiorire dei raggi, il prolungarsi del tepore e la ricchezza dei frutti, linfa vitale per alimentare pensieri positivi, buoni propositi e proponimenti, in attesa di un Autunno che forse non arriverà, o forse arriverà solamente per qualche breve momento, in sostanza giusto il tempo per traghettarci inermi verso l’Inverno, che dicono tutti che non sarà particolarmente freddo, che non sarà neppure drammaticamente piovoso e che non sarà quindi neppure Inverno; ed allora che Inverno sarà mi chiedo io? Forse un Inverno che assomiglia all’Estate, dovendosi a quel punto dare ragione a chi solennemente sentenzia che non solo non ci sono più le mezze stagioni ma non ci sono proprio più le stagioni.
E dove andranno a finire allora le stagioni del cuore, gli sbandamenti dell’animo, i sussulti ed i sobbalzi improvvisi, gli scossoni, gli smottamenti di corpo e di terra, quelli che ci continuano a far sentire vivi, che ci stimolano a nascere e ci convincono a rinascere, quelli che ci fanno risvegliare dal torpore delle membra, sempre stanche e passive, spossate forse da questo caldo innaturale, costante e sempre uguale a se stesso, e come tale inaspettato e difficilmente sopportabile.
Troppa o troppa poca felicità, questo elettrocardiogramma disegna una linea piatta che, per quanto stabile, non va bene, il dottore ci richiama all’ordine e ci prescrive di muoverci, di riattivare la circolazione, di riprendere il cammino e, se occorre, anche di intraprendere nuovi percorsi, cambiando marcia, strada e se occorre anche repentinamente prospettiva.
Spiagge…dipinte in cartolina, Ti scrivo, Tu mi scrivi…, lo sappiamo che poi torna tutto come prima…, sì perché dopo l’Inverno da che mondo è mondo torna l’Estate, e la speranza dell’Ulisse che è in ciascuno di noi è sempre quella di tornare alla sua Itaca, isola dove il cuore trova sempre un porto sicuro, ovunque esso sia.