Dal 20 settembre scorso all’articolo 33 della Costituzione è stato aggiunto un settimo comma che riconosce il valore educativo dello Sport.  Questo è il testo:  «La Repubblica riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’ attività sportiva in tutte le sue forme». La modifica costituzionale è stata presa all’unanimità dopo il percorso previsto, doppio sia per la Camera dei Deputati che per il Senato della Repubblica.

In un primo momento era stata considerata l’ipotesi di apporre la modifica all’articolo 9 (“sviluppo della cultura e della ricerca scientifica e tecnica” da poco  modificato  aggiungendo la tutela di “ambiente, biodiversità ed ecosistemi”) o all’articolo 32 (diritto alla salute). Ma in via definitiva l’articolo 33 è stato ritenuto invece il più adatto a rispondere alle varie “identità” dello Sport come portatore di valori educativi e sociali e di benessere psicofisico, “in tutte le sue forme“, non solo quella agonistica. La discussione, che ha coinvolto tutti i gruppi politici, ha trovato la sua sintesi in modo unanime e la materia è stata accolta in  Costituzione.

L’ approdo dello Sport nella Carta Costituzionale dovrà innanzitutto tradursi in un rinnovato indirizzo ed in una presenza più consapevole nella Scuola. Il fatto che da quest’anno sia andato a regime nella quarta e quinta elementare l’insegnamento dell’Educazione Fisica va in questa direzione. La cultura motoria e sportiva dovranno essere tenute in alta considerazione in tutti i corsi di studio. La formazione non potrà prescindere dal valore pedagogico trasmesso ed acquisito dalla pratica e dalla conoscenza delle attività motorie. Lo Sport, nel suo insieme, ne trarrà un sicuro beneficio.

Le Società Sportive, che da luglio di quest’anno a seguito dell’entrata in vigore della riforma che dà finalmente dignità al “lavoro sportivo” finora quasi del tutto privo di tutele, sono alle prese con una necessaria riorganizzazione. Sarà indispensabile che in questa fase siano sostenute in maniera ampia e convinta dai governi nazionale, regionale e locale, ciascuno per quanto di loro competenza. Le riforme per produrre  l’effetto di un positivo rinnovamento hanno bisogno del sostegno di tutti.

Vittoriano Brizzi