Furono numerosi e interessanti i gruppi musicali che sorsero nel corso degli anni Sessanta.
Nel corso di questo decennio, in cui, tra l’altro, emersero grandi talenti del mondo della canzone italiana, si imposero nel panorama musicale nazionale i “Nuovi Angeli”.
Questa compagine strumentale e vocale, che in poco tempo conseguì una notorietà sorprendente e un successo inaspettato, si esibisce ancora oggi in ogni parte del mondo con un repertorio artistico gradevole e applaudito.
Ciò si deve al merito e alla perseveranza del suo fondatore, il musicista e compositore Paki Canzi, che si è reso disponibile a rispondere alle nostre domande.
D. Maestro Canzi, in quale anno nacque il gruppo musicale i Nuovi Angeli?
R. «In origine, nel 1963, era il gruppo che accompagnava chiamato Paki&Paki, composto da me e da un mio compagno di scuola che poi si distaccò. Incidemmo alcuni brani e facemmo la sigla del programma “La fiera dei sogni” condotto da Mike Bongiorno e nel 1966 a Pavia fondammo un gruppo che chiamammo “I Nuovi Angeli”»
D. Quali sono le canzoni più importanti che compongono il vostro repertorio
R. «Noi iniziammo come gruppo beat e abbiamo inciso “La caverna”, poi “Sunny afternoon” de The Kinks e “Happy Together” de The Turtles e abbiamo continuato con altri brani. Nel 1969 io ho optato, contro il parere degli altri membri del gruppo, per esibirci con canzoni italiane. Fu la nostra fortuna perché nel 1970 abbiamo fatto “Color cioccolata” di Mogol-Bennato, nel 1971 “Donna Felicità” di Pareti-Vecchioni-Lo Vecchio, nel 1972 “Singapore” di Pareti-Vecchioni, nel 1973 “Anna da dimenticare” di Pareti-Limiti, nel 1974 “Carovana” di Limiti-Pareti e, nel 1975, “Bella idea” di Pareti-Vecchioni».
D.“Donna Felicità” fu un successo clamoroso…
R. «“Donna Felicità” fu una canzone che presentammo a “Un disco per l’estate” e fu un grande successo. Vendemmo due milioni e mezzo di dischi e fu incisa anche in lingua spagnola».
D. Nel 1972 partecipaste al Festival di Sanremo con la canzone “Singapore”, ma la commissione esaminatrice disapprovò il brano. Come andarono precisamente le cose?
R. «“Singapore” non fu accettata per ragioni editoriali. Quindi, la sostituimmo con la canzone “Un viaggio in Inghilterra” di Gianco-Pieretti».
D. A cosa sono stati dovuti i numerosi cambiamenti che si sono verificati nel corso degli anni in questo gruppo musicale?
R. «Io ho sempre continuato, ma altri no per motivi familiari, quindi, ho dovuto rinnovare il gruppo. Era una vita molto dura, soprattutto nei primi anni, nel senso che dovevamo sostenere duecento concerti l’anno tra l’Italia, Stati Uniti, Canada, Australia e in altre parti del mondo».
D. Nonostante ciò lei ha perseverato a continuare l’attività.
R.«Sempre. I Nuovi Angeli finiranno con me… C’è anche gente che si spaccia per me, ma sono dei falsi. Magari è gente che ha suonato per un pò con me e dopo si spacciano come fondatori dei Nuovi Angeli. Alcuni sono già stati denunciati».
D. Oltre al vostro repertorio musicale, cosa rendono ancora oggi distinguibili I Nuovi Angeli?
R. «I Nuovi Angeli si sono sempre riferiti a The Beatles, infatti abbiamo inciso anche le loro canzoni “Ob-La-Dì Ob-La-Dà” e “Carry that weight”. Nei nostri concerti, in cui ancora oggi ci esibiamo dal vivo, cantiamo anche queste canzoni»
D. Paki Canzi, in veste di tastierista e fondatore de I Nuovi Angeli, come vive la sua appartenenza storica a questo gruppo sebbene non siano mancati momenti poco facili?
R. «Ho sempre vissuto con il mestiere per il quale sono nato. Mi sono diplomato in conservatorio, sono arrangiatore e direttore d’orchestra. I Nuovi Angeli è un po’ come un figlio, essendo una mia creatura».
D. Quali iniziative sono previste per questo anno?
R. «Abbiamo già in calendario concerti in Sicilia, Calabria, Campania, Puglia e in più città del nord Italia».