Se nel tempo dessimo continuità alla pratica motoria sarebbe molto salutare, staremmo meglio e non saremmo costretti a riprendere l’attività di movimento con la paziente gradualità necessaria per ricominciare. Purtroppo, però, capita spesso, per svariati motivi, che nel periodo invernale riduciamo o addirittura abbandoniamo questa buona e sana abitudine, componente fondamentale di uno stile di vita consigliabile, anzi raccomandabile.
Dunque, a meno che non siamo stati particolarmente virtuosi, con la buona stagione riprenderemo spinti e sorretti da quell’energia motivazionale che ci consentirà di trovare il tempo e la giusta organizzazione per dedicarci alla motricità e di beneficiare dei suoi effetti. Partire con convinzione ed entusiasmo sarà un vero propellente.
Come procedere?
Innanzitutto chiediamo e rispondiamo a noi stessi alla domanda come stiamo, se ci sentiamo appesantiti e se non siamo più padroni dei movimenti e delle gestualità abituali. La scelta iniziale, a meno che non ci vogliamo affidare alle cure di un bravo Personal Trainer, dovrebbe essere quella di individuare la tipologia dell’attività a cui dedicarci. Quella aerobica è un toccasana indiscutibile, custode della nostra salute.
Camminare, camminare e correre, nuotare e andare in bicicletta, sono le esercitazioni più utili di cui ci possiamo fidare al cento per cento. Facciamo però attenzione: se scegliamo di nuotare e basta, è indispensabile essere sicuri di andare bene e di seguito in acqua ed essere in grado di coprire la distanza di almeno 250/300 m; se scegliamo di andare in bicicletta dobbiamo sentirci un tutt’uno col mezzo meccanico ed individuare luoghi di percorrenza adatti, salubri e prevalentemente pianeggianti. Il camminare ed il correre sono senz’altro più a portata di mano, nella possibilità di tutti e di maggiore e facile attuazione.
Per tutte queste attività la metodologia da adottare è la stessa, variano solo la durata e la frequenza. “Allenamenti” di quattro volte alla settimana sono l’ideale per camminare e correre. Ne sono necessari tre se scegliamo la bicicletta o la piscina.
Sia per camminare che per correre (l’abbinamento è consigliabile purché graduale e desiderato) si può iniziare con 15 min a passo abbastanza svelto o svelto, fino ad arrivare ad 1 h; stessi tempi per la corsa andando lentamente, e nel caso di abbinamento ad ogni 10 min di camminata sarà opportuno aggiungere 5 min di corsa molto lenta.
In acqua, dopo un indispensabile ambientamento, si potrà iniziare con 250 m, anch’essi lenti, per poi incrementare poco alla volta, senza fretta, fino ad arrivare intorno a 1000 m.
Basta, tutto questo, per migliorare la propria condizione e ritrovare la “forma”? In parte sì, ma non è sufficiente. Si dovrà infatti badare a due pratiche di sostegno e supporto per raggiungere la più completa soddisfazione.
La prima: eseguire separatamente (prima o dopo), ogni volta, dai 10 ai 15 min complessivi di facili esercizi di mobilità articolare a carattere generale e di esercizi di tonificazione muscolare per l’addome, glutei, arti superiori ed inferiori.
La seconda: non si entra in forma se non si cura l’alimentazione. Si deve fare attenzione alla qualità e alla quantità di ciò che mangiamo.
Potrebbe accadere che le tre attività prese in considerazione siano familiari o lo diventino praticandole.
Mi è capitato spesso, anche recentemente, di seguire persone che hanno alternato periodi di un’attività ad un’altra dedicandosi alla corsa, al nuoto ed alla bicicletta (in special modo alla mountain bike). Ho consigliato loro di organizzarsi, nel luogo ideale e nel periodo giusto, e di provare a sommare, senza soluzione di continuità, 200 m in acqua, 7/8 km di bici e 1500 m di corsa. Risultato: Triathlon completato. Un’enorme soddisfazione. Un’esperienza molto divertente. Una “mini” specialità olimpica, considerata difficile, portata a termine con “facilità”.
È assolutamente indispensabile una visita dal proprio Medico, analoga a quella finalizzata al rilascio dell’idoneità alla pratica motoria o sportiva non agonistica.
Nessuna preoccupazione se insorge qualche piccolo indolenzimento localizzato. Fa parte del normale processo di adattamento motorio, sicuramente fisiologico.
Buon allenamento e soprattutto buon divertimento!
Vittoriano Brizzi