La L.215/2021 ha modificato la normativa IMU prevedendo che sia riconosciuta, ai fini dell’esenzione IMU, soltanto un’unica abitazione per nucleo familiare.
Più precisamente, nel caso in cui i componenti di un nucleo familiare abbiano stabilito dimora abituale e residenza in immobili diversi, l’agevolazione prevista in materia IMU per l’abitazione principale, sarà applicabile ad uno solo degli immobili.
Dal 2022 al contribuente è perciò lasciata la facoltà di scegliere su quale immobile far ricadere l’esenzione e su quale, invece, pagare l’imposta.
Pertanto, oltre a versare l’IMU sull’immobile prescelto, sarà necessario predisporre la dichiarazione IMU per richiedere al Comune l’esenzione per l’altro immobile: per l’anno 2022 la scadenza di tale adempimento è 30/6/2023.
Nel modello si dovrà indicare il fabbricato che si intende sottrarre all’imposizione IMU barrando il campo 15 ed indicando nelle note “abitazione principale scelta dal nucleo familiare ex art.1, c.741 lett.b), L.160/2019”.
Precedentemente a questa modifica, di norma, veniva riconosciuta la doppia esenzione qualora gli immobili fossero situati in comuni differenti (Mef circolare 3/2012). La Corte di Cassazione invece si era espressa più volte negando su entrambi i fabbricati l’agevolazione. Questa incertezza ha reso necessario l’intervento del legislatore in materia, che ha però rischiato di avvalorare la tesi sostenuta da diversi comuni, che non fosse mai stato possibile per i coniugi avere due distinti immobili qualificati ai fini IMU come “abitazione principale” e quindi far scattare i recuperi per gli anni precedenti il 2022. Con un’interrogazione parlamentare al Ministro dell’economia è stato però chiarito come l’art. 1 c.741 L. 160/2019 modificato dall’art.5-decies D.L. 146/2021, non abbia natura interpretativa ma piuttosto innovativa e pertanto non risulti applicabile retroattivamente.
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