Home ALESSANDRA BUTELLI Per sapere chi siamo abbiamo bisogno degli altri | Alessandra Butelli

Per sapere chi siamo abbiamo bisogno degli altri | Alessandra Butelli

Articolo dedicato ai miei allievi, classe 5D di Castellare

E come alla fine di ogni ciclo siamo giunti, dopo cinque anni, agli ultimi giorni di permanenza dei miei alunni nelle stanze della scuola primaria…sì, siamo alla fine dell’ennesima quinta dove , purtroppo, le INVALSI hanno fatto il punto della situazione didattica (ossignur…direbbero Cinzia, Maria e Lara, i miei “sostegni”) e I CUORI hanno cominciato a manifestare segni di cedimento tra noi insegnanti e i ragazzi. “MAESTRA IO NON VOGLIO CRESCERE”, dice Maya con il broncio “VOGLIO RIMANERE QUI CON VOI MAESTRE…” aggiunge con un broncio al cubo. Giada la asseconda mentre colora un disegno fatto su un foglio preso dalla risma delle fotocopie. Renieri, Ludo, Max e Gabri sono al pc, stanno ultimando le slides di un lavoro di storia, e stanno decidendo quale forma inserire con la casella di testo dove scrivere la loro parte, loro sono i tecnologici, quelli che in DAD, quando mi “crasciavo” mi guidavano online sul procedimento da fare per sbloccare la situazione. 

Ragazzi muovetevi, l’altro gruppo sta aspettando di venire al vostro posto, forza, uno detta e l’altro scrive, il lavoro oggi deve essere ultimato”…ma non si trovano d’accordo, come sempre! L’altro gruppo, intanto è impegnato nel decidere l’organizzazione post-scuola del gioco: D’Amaddio, Matteo, il Fili e Diego, secondo gruppo dei tecnologici…devo dire che le slides stanno venendo proprio bene, modestamente, sono un pò chiacchieroni ma al pc sono diventati fortissimi, chissà a lavoro ultimato, che tipo di animazione decideranno di mettere. Quest’anno abbiamo lavorato molto sulle RICERCHE DI GRUPPO E SINGOLE e in diversi hanno deciso di esporle con una presentazione in power point: è bastato un giorno far vedere come funzionava con degli esempi e lanciare una gara, lasciando libera scelta sul tipo di presentazione, sarebbe andata bene anche con un cartellone con figure e scritte, come ha fatto una parte di loro.  

Ecco ora la volta del gruppo donne…non c’è che dire, sono più organizzate, senza dire niente Giulia controlla gli errori sullo schermo della LIM mentre Emma scrive quello che Maya sta dettando, poi Emma si alterna con Giada…FORTISSIME, un lavoro di squadra! E’ il turno di Carolina che scrive il suo pezzo con Elena e Adelajda che si alternano nella dettatura e nello spostamento di alcune frecce sulla slide che non tornano con i pezzi scritti nelle caselle di testo per la sequenza logica della frase, GANZIALE! Ultimo gruppo, Ettore, Eligers, Ramazan che in contemporanea alle bimbe svolgono il lavoro nell’aula di informatica , in drive, con il supporto di Cinzia che fa da supervisione insieme a Thomas e Nicolas; nella stessa stanza Marco con Maria fa lo stesso lavoro di storia ma seguendo un percorso più originale: l’uso di appiccichini dell’Impero Romano…SUPER! Il nostro lavoro di squadra è bellissimo, tutti lavoriamo sullo stesso argomento, ma ognuno con il proprio apporto individuale, anche se con un piccolo aiuto o dopo un consiglio che ci apre la mente verso una nuova decisione. Vivere insieme non è sempre stato facile, ma è essenziale per la nostra felicità. Siamo infatti esseri sociali e per poter essere pienamente noi stessi e realizzarci a volte abbiamo bisogno degli altri, soprattutto se ciò ci porta ad avere rapporti interpersonali reciprocamente soddisfacenti. Sono infatti i rapporti interpersonali che ci permettono di crescere e di essere sempre più pienamente noi stessi. Quest’anno, in classe, abbiamo lavorato su un progetto di dipendenza dai social, di cyberbullismo e di identità personale con l’intervento di un’esperta psicologa, che ha permesso ai ragazzi di parlare e di esprimere stati d’animo nascosti creando una sorta di segreto generale. 

E’ stato bellissimo scoprire certe paure, certi loro timori, certi significati a ciò che internet purtroppo mostra. Ognuno ha realizzato un disegno e un pensiero e, alla domanda “PER SAPERE CHI SIAMO ABBIAMO BISOGNO DEGLI ALTRI?  hanno risposto dicendo…”non mi faccio condizionare, però se ho bisogno chiedo agli amici più fidati…ognuno è com’è…devo decidere da solo chi voglio essere…brava o no, sono fiera di quella che sono, tutti abbiamo difetti e privilegi e con l’impegno si può migliorare”…”se qualcuno mi offende, non sono io ad avere problemi ma lui”…”se quel tipo ti dice qualcosa di negativo, fregatene”…”credo in me, a volte ho bisogno dei miei genitori”…”non mi arrendo e se sbaglio ci riprovo”…”mai vergognarsi ma essere fieri di ciò che siamo!”. Facciamo il punto della situazione: siamo esseri liberi e capaci di “auto-crearci” correggendo eventuali fragilità o immaturità dovute alle circostanze non sempre perfette o facili della nostra vita.

Ciascuno di noi infatti può scegliere che tipo di persona desidera essere, anche se, ammettiamolo, non è sempre facile. In questo percorso dobbiamo curare i rapporti interpersonali che non dipendono solo da te, Il mondo del bambino nel tempo si allarga ma anche dalla disponibilità dell’altra persona. È normale quindi che non tutti i rapporti interpersonali siano completamente soddisfacenti.

Certi rapporti però sono più importanti di altri. Questi rapporti, che possono essere quelli di coppia, quelli tra genitori e figli, quelli con gli amici più cari, è importante che siano reciprocamente soddisfacenti. Talvolta basta fermarsi ad ascoltare veramente l’altra persona. È importante una buona comunicazione per conoscersi veramente. Se ci pensi bene, ogni persona comincia la sua esistenza come coppia, diventa poi individuo singolo e poi perlopiù torna ad essere coppia. Infatti il neonato in grembo alla mamma e poi nei primi mesi di vita, vive un rapporto simbiotico con la madre da cui riceve tutto: cibo, cure, amore, sicurezza., quindi sempre più persone come zii, cugini, nonni e poi compagni di scuola, insegnanti o vicini di casa cominciano ad avere influenza nella sua vita. Siamo infatti tutti in divenire e ci evolviamo e cresciamo in continuazione. Gli altri, simpatici o antipatici, utili ai miei scopi oppure no, sono innanzitutto persone come me. Riconoscere me stesso e gli altri come persone degne di stima e rispetto è il primo passo verso la mia realizzazione.

Solo attraverso delle relazioni positive con gli altri possiamo reciprocamente soddisfare i nostri bisogni e esigenze per crescere e realizzarsi. Certo, ognuno col suo cammino unico ed irripetibile, eppure insieme per sostenerci reciprocamente nei momenti bui e per gioire insieme dei nostri successi. E tu che stai leggendo sei stato influenzato o plasmato da altri fino ad ora? Sei riuscito a fare quello che desideravi senza essere influenzato negativamente? 

RAGAZZI PRENDETE IN MANO LA VOSTRA VITA E FATENE UN CAPOLAVORO (Papa Giovanni Paolo II) 

Vi lovvo 

Alessandra Butelli