Nell’Alto Medio Evo in Valleriana si contavano già numerosi insediamenti rurali, progressivamente abbandonati tra il X e il XIV secolo durante il processo di Incastellamento: per fare fronte agli invasori la popolazione iniziò a radunarsi all’interno dei castelli fortificati, che permettevano anche un miglior controllo sul territorio circostante.
Valle Caula di Fibbialla fu uno di questi siti; fondata nel X secolo dai Carolingi, fu abbandonata intorno all’anno Mille dopo la fortificazione di Fibbialla e degli altri borghi della Valleriana.
Altri antichi insediamenti presenti sulla montagna pesciatina furono: Terrazzana di Stiappa, Castrognano di San Quirico, Sorico, Titiana, Vintignana e Saletto; gli ultimi tre si trovavano nei dintorni di Pontito. Pian d’Ara, invece, localizzato poco più a nord del Monte Battifolle, tra le due Pescie, fu un sito fondato dai Liguro Apuani, databile al II secolo a.C..
Vallecaria o Valle Caula o Valle Cavola o Valle Cavora è, oggi, un pianoro occupato da castagni, felci e ginestre. E’ situato a Pian dei Preti su un costone collinare a nord-ovest di Fibbialla, a un’altezza di 650-670 m slm. Sul lato est tende a digradare progressivamente ed è circondato da una palizzata di legno, realizzata durante gli scavi archeologici. Corrisponde allo spartiacque naturale tra il Pescia di Collodi, a ovest, e i due principali affluenti del Torbola di Fibbialla, il Rio Righignano e il Rio Maleto, a est.
Sui versanti di Valle Caula originano: un ramo del Fosso di Forregrandi, a est, e il Fosso del Mandrione, a sud; mentre, sul versante lucchese originano i rii Grottenne, Montauto e la Forra Grande.
L’antico insediamento è stato riportato alla luce alcuni decenni fa e durante gli scavi sono stati rinvenuti alcuni recipienti panciuti di terracotta, detti Olle, per la cottura e la conservazione dei cibi, a conferma dell’ipotesi dell’esistenza di un’unica fase di occupazione del villaggio.
Le notizie su Valle Caula si riferiscono agli ultimi decenni del sec. X e ai primi del sec. XI in un contratto tra il Vescovo di Lucca ai possidenti signori Da Maona. L’etimo della parola Caula richiama il termine cavolo o cavità oppure complesso di fabbricati rustici.
Si può arrivare a Valle Caula partendo da Fibbialla lungo l’antica Comunale del Monte Fibbialla che transita in località Mandrione, strada adesso ostacolata dalla vegetazione. L’itinerario con partenza dalla Cappella delle Mura risulta, invece, ben accessibile sulla pista forestale del Valleriana Trekking nord-ovest che percorre l’antica Strada Vicinale delle Mura in arrivo da Medicina; quest’ultima in località Murecciole era detta Strada Comunale del Pian dei Preti.
L’itinerario ha una lunghezza di 1,6 km con un dislivello in salita di 115 metri.
La località Cappella delle Mura è situata sul Valleriana Trekking, a ovest dei borghi di Medicina e Fibbialla. Era considerata un antico snodo per la viabilità pedonale verso la Lucchesia. Ai tempi delle Rogazioni, le processioni propiziatorie per il buon esito del raccolto, la Cappella era il punto d’incontro di cinque parrocchie: Medicina, Fibbialla, San Quirico, Colognora e Pracando. San Mamerto, il Vescovo francese del sec. V cui è dedicato l’affresco nella marginina di Case Quornia, introdusse l’uso di preghiere e processioni per favorire il buon esito dei raccolti.
—> Il percorso parte dalla Cappella delle Mura e si dirige verso nord in leggera salita lungo il confine tra le province di Lucca e Pistoia. Sulla nostra sinistra compaiono i paesi “lucchesi”: Boveglio in alto, quindi Pracando e Colognora. Procediamo tra gli ampi castagneti e ignoriamo tre deviazioni sulla destra; poi a sinistra c’imbattiamo in un’estesa abetaia sul punto del culmine della strada, in località Pian dei Preti. Qui prendiamo la strada a destra, entriamo nel bosco e saliamo sul pianoro. Rinveniamo la staccionata che cinge l’intera area archeologica e, intorno ad essa, un breve percorso ad anello ci permette di osservare ogni lato del sito. La parte est dell’anello corrisponde all’antica Comunale del Monte Fibbialla. Purtroppo a distanza di molti anni non sono più visibili gli scavi effettuati, ma camminare su questo pianoro rappresenta un viaggio nella serenità e all’indietro nel tempo.
Per maggiori notizie consultare il libro “Escursioni a Pescia e in Valleriana” del giugno 2021.