Il percorso narra la storia della Comunità di Pescia sin dalle origini: si cammina sui vecchi selciati, si lambiscono tratti di antiche mura e si attraversano i luoghi dove si amministrava la città e nei quali si svilupparono le prime attività artigianali e commerciali della Ferraia.
L’itinerario è lungo 5,5 km e ha un dislivello in salita di 253 metri.
Si sale in Via della Cappella, corrispondente al sentiero CAI 51 e al tratto iniziale di Via della Fiaba e della Quarta Tappa del Cammino di S. Jacopo. Tra gli uliveti arriviamo a La Piana, poi alla salita in località Pietra Munita e quindi alla Croce di ferro de La Cappella.
Qui parte la vecchia Comunale della Cappella Collodi-Pescia e si scorge la Marzalla, valle verdeggiante delimitata da dolci colli e solcata dal Rio Dilezza. Si sale a destra su asfalto (la vecchia Comunale del Collecchio), lasciandoci sulla sinistra Chiari e la successiva località Alla Lama. Aggiriamo la rigogliosa Collina Cilindomini, posta alle pendici del Piccolo Battifolle, oltrepassiamo il Fosso di San Michele e giungiamo a Collecchio dove, sulla sommità del Colle Ontanatico, è situata la Chiesa dei SS. Vito e Modesto, davanti alla quale compare uno straordinario panorama sulla città. Sulle pendici est nasce il Fosso del Collecchio o Rio Doccia o Fattucchiaioche, nel tratto cittadino, decorre tombato sotto Vicolo della Doccia, tra Via del Pozzetto e Via dei Vetturali, fino a sfociare nel Fiume.
Continuando la salita compaiono: a nord le Tre Cupole (M. Finvereta, Colle Romita, M. Telegrafo) che si ergono dietro Monte a Pescia, in basso la Villa Bartolozzi di Barignano, a est la Chiesa di Santa Margherita alle pendici del M. Cupola e poi il paese di Vellano. Superiamo il Fosso del Fontanicchio, affluente del Fosso Monte a Pescia, e incrociamo l’uliveto del Podere Tignano di Sopra. Su una curva a gomito oltrepassiamo il Fosso di Santo Stefano e raggiungiamo la frazione di Monte a Pescia, meta di una delle diramazioni del Valleriana Trekking.
Monte a Pescia rivestiva una notevole importanza strategica perché prossimo al confine di stato tra Lucca e Firenze. L’affresco La tentazione di Sant’Antonio, ubicato nella Chiesa di Sant’Antonio Abate lo raffigura come un borgo fortificato posto in posizione elevata rispetto alla città. Al davanti del Ristorante scendiamo su Via Monte Est, l’antica Comunale del Monte (attuale sentiero CAI 53)che corre parallela al Fosso di Bareglia e successivamente al Fosso di Santo Stefano. E’una mulattiera ben conservata e molto panoramica: giunti nella piccola aia di San Rocchino apprezziamo il belvedere sulla città di Pescia.
Poco prima della Croce di Barignano, adiacente a Villa Bartolozzi, già Villa Cecchi, ci imbattiamo in un sasso dalla forma cilindrica, il cosiddetto Sasso del Vescovo, dove Monsignor Angelo Simonetti si riposava quando saliva a dire messa a Monte a Pescia. Arriviamo quindi all’abitato di Barignano e alla piccola Cappella Bartolozzi in località Le Pancore. Da qui sulla sinistra notiamo Santa Margherita, il Monte Cupola e la gola tra quest’ultimo e Poggio Salcinatico, nella quale scorre il Rio Bareglia. Ci dirigiamo verso Cafaggio, la Villa dell’antica famiglia Bonagrazia.
La mulattiera continua in ripida discesa e oltrepassa l’arco del Condotto dell’Acqua diretto alla Casa di Nazareth o ComplessoConventuale di Castello: quest’ultimo fu edificato sulle rovine della Fortezza di Bareglia, eretta a guardia del primo nucleo cittadino; di essa esiste ancora un tratto di mura che si collega all’antica cinta. Al davanti del Convento scorgiamo il Colle dei Fabbri, sede della Casa di Riposo San Domenico. Scendiamo di nuovo sul lastricato fiancheggiando la Villa del Maestro Giovanni Pacini e le mura cittadine con le formelle della Via Crucis eseguite dalla scultrice Elda Papini. Seguendo Via San Policronio, intitolata al Vescovo co-patrono della città, giungiamo quindi alla Margine di San Policronio che rievoca la vittoria dei Pesciatini sui Pisani e i Lucchesi, il 17 febbraio 1362. Si passa poi sotto l’omonimo Cantino e si arriva al Palagio, antica residenza del Podestà e attuale sede della collezione di sculture di Libero Andreotti e Bice Bisordi.
Per notizie più ampie consultare il libro “Escursioni a Pescia e in Valleriana” del giugno 2021.