Si dice che con l’età si diventi insofferenti, è sicuramente vero: “un’agguanto più”. Ho letto di un’associazione di genitori che se l’è presa con Lino Banfi, un amatissimo e simpaticissimo personaggio, uno dei pochi rimasti.
“Porca puttena!”. Esclama accalorato in uno spot pubblicitario. Una battuta conosciutissima, in quella sorta di parlata similbarese che lo ha reso famoso e amato dal grande pubblico e, quando la risenti, fosse anche la centesima volta, ti fa sorridere.
Questi signori (si fa per dire) l’hanno denunciata come diseducativa e inaccettabile per la tutela dei figli minori. Sono strafelice che esista un’associazione di genitori, in questi tempi risulta difficoltoso individuarli i genitori, a volte ce n’è uno, a volte due, anche tre o quattro. Se poi si occupano dell’educazione dei figli, va ancora meglio perché ho la convinzione che vengano lasciati a loro stessi, telefonino dipendenti (la TV non la degnano di uno sguardo) e libera messaggistica a go-go.
Ma questi così attenti genitori che se la prendono con Banfi, hanno mai ascoltato le conversazioni dei loro pargoletti, femminucce comprese?
La parola “cazzo” viene usata ogni due per tre, il “vaffanculo” è un intercalare simpatico e affettuoso, del resto è stato istituzionalizzato, al pari della festa della Repubblica, dal supergrillo Beppe.
Questi sensibili interpreti del benessere infantile devono essere impegnati in altre faccende quando trasmettono spot che utilizzano, per renderli gradevoli, bambini inconsapevoli che, felici, interagiscono con gay, lesbiche e altre varietà assortite. Oppure, nella migliore delle ipotesi, quando utilizzano bimbi, possibilmente di colore, emaciati e sofferenti, per raccattare soldi, naturalmente, dicono loro, a scopi benefici.
Si dice che più s’invecchia, più si diventa intolleranti, è vero. Non sopporto più, anzi, “un li reggo proprio” i signor NO: i no vax, no tav, no green pass, no al nucleare, no ai caminetti accesi, no all’inceneritore, no alle strisce degli aerei, no al 5 G, no alla circonvallazione, no alle antenne, no a tutto.
Un esiguo numero di persone vuole imporre, spesso con la violenza, la propria volontà a tutti gli altri e spesso ci riesce.
Il vero problema però non è quell’esigua minoranza prepotente e aggressiva, ma tutti gli altri che non fanno niente per impedirlo.
I no vax, poverini, li giustifico, del resto ci sono anche i terrapiattisti, quelli che non credono allo sbarco sulla luna e quelli che regalano il loro patrimonio e si rendono schiavi di improbabili santoni che promettono amore, serenità e benessere, dimenticando di dire che questo ovviamente vale solo per i santoni.
Molti non si vaccinano perché temono ne derivino effetti pericolosi e magari sono fumatori accaniti, o consumatori di sostanze tossiche. Altri, tra quelli che temono il contenuto dei vaccini, si sono tranquillamente tatuati, anche in parti estese del corpo, senza alcun timore e, ovviamente, non sanno che i produttori degli inchiostri che vengono iniettati e le cui microparticelle finiscono nei linfonodi, non hanno l’obbligo di dichiararne i componenti che spesso sono: nichel, cromo, manganese, cobalto, carbonio, formaldeide, metanolo, ecc., alcuni di questi componenti sono addirittura vietati per prodotti cosmetici.
Quelli che non reggo proprio sono medici e personale sanitario no vax, da loro non vorrei nemmeno essere avvicinato, non tanto per paura del contagio, sono vaccinato e se serve farò anche la terza dose, ma perché li reputo professionalmente incapaci, quindi pericolosi.
I no green pass sono più subdoli, vorrebbero fregarsene delle regole, della responsabilità e del rispetto sociale, fare i loro comodi, naturalmente a danno di tutti gli altri che si vedrebbero costretti a subire restrizioni, danni economici e affettivi causa loro.
Vorrei ricordare che in Italia siamo 60 milioni, sono state somministrate 79 milioni di dosi di vaccino e 42 milioni hanno ricevuto la seconda dose e un numero esiguo di persone mette a rischio il benessere di tutti. In questo sono aiutati da una pletora di presunti scienziati che hanno invaso le TV e, pur di apparire, parlano e sparlano di continuo del virus e, assieme a giornalisti che per lavoro devono riempire intere giornate del nulla televisivo, hanno creato non poca confusione.
Questi no green pass non vogliono che esista un documento che certifichi l’avvenuta vaccinazione e consenta a chi lo possiede di socializzare, di utilizzare servizi di trasporto o entrare nei teatri, negli stadi, nelle palestre, nei bar e ristoranti, liberamente. Per apparire candidi e puri, non si schierano apertamente contro il vaccino, ma contro ciò che agevola la sua diffusione e ciò che consente una vita quasi normale. Giustificano il loro essere asociali e pericolosi arrampicandosi sugli specchi. Tirano in ballo persino la libertà e la Costituzione che si sa, ormai assieme all’antifascismo e all’antimafia, vengono usati anche per fare il minestrone di verdure.
Si dice che invecchiando si tenda ad avere le idee annebbiate e confondersi facilmente, è sicuramente vero ma in cambio si acquista la capacità di dire le cose come stanno.