Home CARLO PELLEGRINI Sofia, dal buio alla luce… I intervista di Carlo Pellegrini

Sofia, dal buio alla luce… I intervista di Carlo Pellegrini

Dolce e toccante è l’intervista che ci ha rilasciato Sofia Cresti, meglio conosciuta come Sofia, giovane cantautrice toscana di Sinalunga (Siena).

Sofia, a breve, ci delizierà del suo primo album dopo una feconda collaborazione artistica con vari musicisti.

D. Sofia, in quali modi è emersa la sua passione musicale e come si è sviluppata?

R. «La passione per la musica l’ ho sempre avuta e posso dire che mi accompagna sin da quando sono nata. Infatti, mia madre racconta che io stavo serena e tranquilla dal momento in cui mi metteva nel suo letto matrimoniale e mi accendeva la radio. Posso affermare, quindi, che sin da appena nata la musica era un qualcosa che mi calmava… Poi ho iniziato a cantare all’età di nove anni, precisamente il giorno della mia Prima Comunione. Da quel giorno non mi sono più fermata. Ho iniziato a studiare canto, ho sostenuto tantissimi concorsi sia a livello nazionale che internazionale. Ho lavorato con Armando Mango, fratello di Pino Mango, ho partecipato, nel 2001, alla finale del Festival di Castrocaro, andata in onda su Rai 1, e da tanti anni esercito la docenza di musica, perchè mi sono diplomata in flauto traverso al Conservatorio Musicale  “Rinaldo Franci” di Siena. Diciamo che ho studiato moltissimo. Lo studio, a prescindere dal talento che anche quello è un dono e che va aiutato con lo studio, lo ritengo una risorsa fondamentale per conseguire conoscenze specifiche».

D. Cosa dobbiamo conoscere soprattutto di lei?

R. «Gli anni attuali sono per me una seconda vita. Ad un certo punto, un po’ di tempo fa, la mia vita si era un pò arrestata dal punto di vista artistico. Mi sono sposata e, successivamente, ho avuto un figlio, Ascanio Leo. La vita, però, mi ha “regalato” una grande sofferenza. Dopo la nascita di mio figlio, come accade purtroppo a tante donne, sono stata colpita da una forma depressiva post parto, una realtà di cui oggi se ne parla molto poco mentre invece dovrebbe essere più evidenziata. Sono esperienze che spesse volte non hai il coraggio di parlarne con nessuno e che tieni tanto dentro da farti stare molto male. Con la depressione post parto sono poi rimasta sola con il mio bambino. Alla fine, per riprendere, ho dovuto ritrovare la forza dentro di me proprio per risalire e per recuperare di nuovo la luce. In questo percorso, devo ammettere, che mi ha aiutato molto la scrittura. Per me scrivere canzoni è stata una vera e propria terapia».

D. Quali sono le tematiche che affronta nelle sue canzoni?

R. «Il mio album è molto autobiografico. Le mie canzoni parlano dell’amore in tutte le sue sfaccettature. Nel singolo “Non Arrenderti Mai” parlo di me, della donna, della mamma e della forza ritrovata dopo un periodo molto difficile e, quindi, parlo di amore sotto un certo aspetto. Ho altri brani rivolti al tema dell’amore, per esempio, per mio fratello. Infatti, ho un fratello con il quale ho un rapporto splendido e questa canzone l’ho scritta ripensando ai miei sentimenti che avvertivo alla nascita di lui. Poi, ho altri testi che descrivono l’amore tra l’ uomo e la donna. Però, affronto sempre la tematica dell’amore e, soprattutto, quello della mia rinascita».

D. Una sua bellissima canzone è intitolata “Non Arrenderti Mai”. Può descriverne i contenuti?

R. «I contenuti sono principalmente la mia rinascita come donna e come mamma. Al di là di quello che può accadere nella vita, come una depressione post parto, non dobbiamo mai aver paura di parlarne. Dobbiamo aver il coraggio di raccontare questa sofferenza e vedere la luce guardando, come nel mio caso, il proprio bambino per andare avanti».

D. Questa canzone cosa rappresenta nella sua vita di donna e di madre?

R. «Per me questa canzone rappresenta l’inizio della mia nuova vita non solo dal punto di vista artistico ma personale. Per me è importantissimo e significativo questo brano. E’ il brano che sento di più in assoluto».

A questa canzone cosa seguirà? Possiede già altre canzoni da farci ascoltare?

R. «Dunque, l’album è quasi pronto e, quindi, potrete ascoltare nuove canzoni».

D. Si sente una promessa della musica italiana?

R.«Non userei questo termine… Vorrei soltanto che la Musica italiana continuasse ad esistere nella mia vita e che mi aiuti a migliorare e a crescere. Per me, come ripeto, questi anni e queste canzoni sono l’inizio…».

D. In che cosa riscontra fiducia e speranza per il suo futuro artistico?

R. «Ho tanta speranza che le persone possano essere un po’ meno superficiali. E spero che le persone inizino a guardarsi più dentro. I miei brani musicali rispecchiano molto il mio sentimento interiore e vorrei, appunto, che questa realtà fosse più valutata».