Viola Valentino: “Comprami… e gli altri successi” I

intervista di Carlo Pellegrini


Da prima modella meravigliosa, dopo una cantante di successo e una attrice capace di lasciare una traccia visibile di sé e, soprattutto, ancora una bella donna. Questa era ed è Viola Valentino.

Caratterizzata da uno stile artisticamente inconfondibile e raffinato, Viola Valentino può vantare una vasta e qualificata discografia che abbraccia oltre quaranta anni di onorata carriera musicale.

D. Viola Valentino, come e quando ha iniziato a cantare?

R. «Ho iniziato da giovanissima e sono stata prodotta da Gino Paoli per la Durium. Non era però ancora frutto di una scelta personale precisa e, di conseguenza, un po’ cantavo e un po’ no… A quel tempo studiavo e lavoravo. Dico sempre: o io ho inseguito incosciamente la musica, oppure la musica ha inseguito me. Infatti, nel 1979, sono passata con Giancarlo Lucariello, un produttore con il quale ho deciso di intraprendere veramente la carriera musicale. E’ nata così la canzone “Comprami” e poi tutte le altre».

D. Quando ha conseguito la celebrità?

R. «Sicuramente nel 1979 con la canzone “Comprami”, alla quale, nel tempo, sono seguite “Sola”, “Romantici”, “Canzone bomba” e tanti altri brani ben conosciuti ed altri meno noti: nel mio repertorio ci sono infatti pezzi piuttosto complicati, difficili quindi a farli arrivare al vasto pubblico. Non sono canzoncine, quindi. Merita seguire tutto il mio iter discografico per capire che canto delle cose molto significative».

D. Cosa rappresenta per lei il Festival di Sanremo?

R. «E’ una vetrina alla quale partecipare. Ma questa possibilità non dipende dall’artista, ma dalle produzioni e dalle etichette, che hanno più o meno forza. Arrivare al festival perciò dipende da molte cose».

D. A distanza di oltre trent’anni possiamo conoscere le ragioni che le impedirono di partecipare all’edizione sanremese del 1986, sostituita da Donatella Rettore?

R. «In quel momento, probabilmente, l’etichetta di Donatella Rettore era più importante della mia».

D. Il decennio ’80-’90 quale ruolo artistico ha giocato nell’iter della sua vita?
R. «Sicuramente in questo decennio ho conseguito una grandissima maturazione sia vocale che intellettuale e musicale. Insomma, ho iniziato a cantare brani con una maggiore maturità. Nella vita ci sono cose belle e brutte, sofferenze e gioie, eventi che ti fanno crescere».

D. A quali produttori e autori delle sue canzoni è particolarmente grata?
R. «A Giancarlo Lucariello, che è stato il mio produttore, a Cristiano Minellono e a Renato Brioschi, due grandi autori che hanno spesso lavorato per me. Non escludo però autori minori, quali Giovanni Germanelli e Francesco Mignogna, molto bravi e che hanno scritto tante cose belle per me. Per conoscere la mia discografia completa è quindi necessario ascoltarla per apprezzare una evoluzione che compio di disco in disco. Mi sono misurata con l’interpretazione di testi più importanti di disco in disco; ho fatto un percorso che mi ha così permesso di cantare brani molto significativi e ciò si apprezza di disco in disco. Se si rimane legati alla canzone “Comprami”, sebbene alla gente piaccia, non si comprende la mia evoluzione artistica. Non sono più “Comprami”, per fortuna o, magari per sfortuna, secondo i punti di vista. Questo iter mi ha dato l’opportunità di crescere artisticamente, di evolvermi e di cantare cose diverse. Se fossi rimasta la Viola di “Comprami”, probabilmente sarei restata una cantante “immatura”. Anche se “Comprami” è un pezzo estremamente intelligente, scritto da un grande autore come Cristiano Minellono. Suggerisco anche di ascoltare alcuni miei brani della produzione attuale, escludendo “Romantici”, “Arriva arriva”, “Sola”, ecc…, per incontrare “L’unica donna”, “Libertango”…».

D. Può raccontarci qualche aneddoto legato ai suoi successi?
R. «Diciamo che l’aneddoto più importante per me è stato sicuramente quello di aver potuto girare anche un film, “Delitto sull’autostrada”, con Tomas Miliam e con la regia di Bruno Corbucci in un momento fortunato per loro e anche per me. Sono state due persone magnifiche nei miei confronti, mi hanno stimato. Purtroppo se ne sono andati tutti e due e, di conseguenza, non c’è stato un prosieguo, perché sicuramente ci sarebbe stato il numero due del film o addirittura anche il numero tre. Il film ha avuto infatti molto successo e ancora oggi viene trasmesso in televisione almeno sedici-diciassette volte l’anno; e il brano “Sola”, colonna sonora del film, lo canto sempre nei miei concerti».

D. Come sta vivendo questo difficile tempo?

R. «In questi momenti nessuno di noi è allegro per tutto quello che sta accadendo. Di conseguenza abbiamo tutti remore, paure, angosce. In fin dei conti siamo esseri umani. Vorremmo esprimerci ognuno a nostro modo, chi dietro una scrivania, chi a un banco di salumeria, chi in uno studio medico e chi, come me in un teatro o in un altro posto. In questo momento non è più vietato al 100%, ma ci sono ancora limiti molto importanti che, dopo due anni di pandemia, ci costringono a rinunciare al lavoro e quindi anche a guadagni. Siamo tutti nella stessa barca, ma chiaramente c’è qualcuno che ha avuto di più e qualcuno che ha perso molto. Ognuno comunque ha le proprie difficoltà. Purtroppo questa situazione ha messo ha repentaglio la professionalità di tanti artisti che, a loro volta, vivendo della propria arte, si sentono menomati».

D. Quando pensa al passato cosa emerge nel suo cuore?

R. «La pace che adesso non c’è. La pace con te stessa, con gli altri…».

D. Quali sono i suoi progetti guardando al prossimo futuro?
R. «Ho dei brani in mano che provinerò e che canterò sperando, come speriamo tutti noi, di riprendere pienamente a lavorare con serenità. Voglio, ia proposito di serenità, fare una precisazione. In questi giorni, tanti giornali stanno scrivendo di una mia malattia. Non sono malata e sto benissimo. Gli articoli parlano di una malattia passata che non c’è più. Colgo, quindi, l’occasione per smentire questa brutta cosa che continuano a dire e che non mi fa piacere».