La legge 178/2020 ha previsto due bonus finalizzati al risparmio “idrico”: il bonus idrico e quello per l’acqua potabile.
Il primo bonus viene riconosciuto per le persone fisiche in caso di sostituzione dei sanitari in ceramica, rubinetteria, soffioni e colonne doccia con nuovi apparecchi a scarico/flusso d’acqua limitato ed è pari ad un massimo di € 1000.
Tra i requisiti necessari troviamo: la residenza in Italia del beneficiario, che l’intervento sia svolto su immobili esistenti, che il volume massimo di scarico dei sanitari sia uguale o inferiore a sei litri mentre per le rubinetterie è richiesto che il flusso di portata sia inferiore a sei litri al minuto e per le docce uguale o inferiore a nove litri al minuto. Il bonus è riconosciuto per la fornitura, posa in opera e collegate opere idrauliche e murarie, compreso lo smontaggio e dismissione dei precedenti sistemi. Al momento si è in attesa di un provvedimento esplicativo delle modalità di fruizione del credito e relativi adempimenti.
Il bonus acqua potabile è un credito d’imposta pari al 50% delle spese sostenute per l’acquisto e l’installazione di sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento/addizione di anidride carbonica alimentare.
Viene previsto un massimo di spesa per ogni immobile pari a 1000 € (con bonus massimo quindi di 500 €) per le persone fisiche, mentre per le attività commerciali/istituzionali, esercenti arti/professioni ed enti non commerciali, tale limite è pari a 5000 €. In base ai fondi stanziati ed alle richieste pervenute, la percentuale del 50% potrebbe essere ridotta per tutti i richiedenti, quindi non è attualmente certa. I pagamenti delle spese dovranno essere effettuati tramite bonifici (o comunque tramite pagamenti tracciati).
Per quest’ultimo bonus sarà necessaria una comunicazione all’Agenzia delle Entrate e all’Enea, con possibilità di fruizione del bonus tramite dichiarazione dei redditi o in compensazione.