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La pieve di San Piero in Campo | Fabrizio Mari

La pieve di San Piero in Campo è documentata per la prima volta nei documenti lucchesi a cavaliere dei secoli IX e X.

Viene menzionata nel luogo detto Campora, tra i due torrenti oggi noti come Pescia maggiore e minore. Oggi, invece, l’edificio insiste sul fianco destro del torrente Pescia minore, mentre quello maggiore scorre un poco più ad oriente.

Le divagazioni, nel corso dei secoli, dei due torrenti che poi confluiscono nel padule di Fucecchio, insieme con i continui interventi di regimazione e di bonifica (via di Colmata lì nei pressi attesta proprio questo) hanno reso difficilmente leggibili le antiche tracce della centuriazione romana.

Intorno alla pieve, nel corso del Duecento, sorse un piccolo borgo che, data la posizione a metà strada tra la Cassia Clodia e la Francigena, dovette subire numerose incursioni belliche, tra cui quella devastante delle truppe di Castruccio Castracani, il quale in quest’area combatté vittoriosamente in quella che è nota come la battaglia di Altopascio (23 settembre 1325).

L’interno della chiesa è suddiviso in tre navate, e risulta ampio ed arioso.

Alcuni elementi tuttora visibili in loco, come un frammento in travertino di una colonna scanalata, di probabile origine classica, rimanderebbero alla presenza in zona di una villa romana. L’edificio come noi lo vediamo oggi risale probabilmente al secolo XII e rappresenta in Valdinievole uno dei pochissimi esempi, se non forse l’unico, di edificio religioso romanico giunto fino a noi nelle sue forme originarie, sia all’interno sia all’esterno.

L’imponente edificio ad occidente della pieve era la fattoria dei Capponi di Firenze, i quali la ebbero in commenda insieme con gli altri ambienti abitativi costruiti tutti intorno nel corso dei secoli.

Un importante scavo archeologico effettuato nel 2006, che ha dato risultati a dir poco eccezionali e del tutto imprevisti, ha fissato la fondazione di questo luogo tra i secoli IV e V, vale a dire gli anni di sant’Agostino e sant’Ambrogio, solo per menzionare due giganti del pensiero cristiano occidentale.

Fa davvero impressione pensare a questa splendida pieve immersa in un territorio così precocemente ricco di storia religiosa, economica ed artistica.