Home Scorci del Territorio Scorci del territorio. Sorana | Fabrizio Mari

Scorci del territorio. Sorana | Fabrizio Mari

Questo antico castello sorge sul fianco destro del Pescia di Pescia in prossimità di un rilievo noto fin dall’alto medioevo col nome di Petritulo, alludendo al fatto che questo fosse alquanto scosceso e sassoso. Non mancano le testimonianze di terremoti, anche piuttosto catastrofici, come quello del 1630 con epicentro a pochi chilometri a mezzogiorno del paese, stimato un grado ottavo della scala Mercalli. Altri, di minore intensità, furono avvertiti nel 1891, nel 1908 e nel 1920.

 

Il centro del paese, dalla caratteristica forma circolare, ha origini che risalgono al periodo altomedioevale. Scartata, dunque, perché poco probabile – così come per altre castella – la sua fondazione da parte dei superstiti soldati di Catilina sconfitti presso Campo Tizzoro nel gennaio del 62 a.C., occorrerà partire dalla documentazione archivistica certa, la quale menziona Sorana già nel terzo decennio del secolo X.

 

Attraverso atti di permuta e concessioni livellarie Sorana entrò a far parte dei beni dei Da Maona, una tra le famiglie valdinievoline più ragguardevoli dell’epoca altomedioevale.

A cavaliere dei secoli XII e XIII anche Sorana – analogamente alla Valdinievole ed alla Valleriana – entrò a far parte del dominio degli imperatori svevi, riuscendo così ad ottenere un certo margine di autonomia da Lucca. Non mancarono però le scorribande delle milizie delle vicine comunità, come pure l’ingerenza delle altre famiglie nobili rivali dei Da Maona, entrambe interessate al territorio di Sorana, che era situato in posizione strategica.

 

Conclusasi l’esperienza degli imperatori svevi, Sorana divenne lucchese, ma la città della pantera non si curò abbastanza del paese, lasciandolo più volte in balìa di Firenze e Pisa.

 

È sul finire del secolo XIII che troviamo attestati sia lo stemma del Comune di Sorana (una stella in campo d’argento) sia una lega politica, formata con gli altri borghi montani circonvicini.

Con l’annessione di Sorana al granducato di Firenze, avvenuta sul finire del Cinquecento, il borgo incastellato attraversò un lungo periodo di pace e di relativo benessere economico.

Sorana, nel corso dei secoli successivi, fece parte del Comune di Vellano sino al 1928, anno in cui fu incorporata nel Comune di Pescia.

 

Foto di Paolo Landi da pescia.iltuopaese.com