Quando ancora il Covid-19 continua il suo percorso feroce anche in Italia, da diversi giorni, è iniziata la campagna di vaccinazione.
In ogni momento della giornata a migliaia di italiani, principalmente a coloro che operano negli ambiti sanitari, viene somministrato il vaccino.
Ne parliamo con il prof. Francesco Bellomo, direttore dello staff dell’Azienda Toscana Asl Nord- Ovest.
D.Oggi sono disponibili vari vaccini anticovid. Come giudica ognuno di essi?
R.Ad oggi sono disponibili, ed autorizzati l’immissione in commercio dall’Agenzia Regolatrice Europea E.M.A., il vaccino Pfizer Biotech e quello Moderna. Sono vaccini simili per modalità di “funzionamento” ad RNA messaggero: questi vaccini attivano una risposta immunitaria nel soggetto al quale è stato iniettato per via intramuscolare l’ RNA messaggero (nel deltoide ovvero muscolo della spalla) inducendo la produzione di anticorpi verso la proteina Spike, presente su la superficie del virus Covid 19. Gli anticorpi anti-spike prodotti proteggono dall’infezione Covid 19. Il vaccino Pfizer Biotech, che è quello utilizzato in questa prima fase della campagna vaccinale, si è dimostrato sicuro e con una bassa incidenza di effetti collaterali peraltro di scarso rilievo. Tuttavia l’efficacia immunogenica sarà massima nel soggetto vaccinato, dopo 7 giorni dalla seconda dose, da eseguire a distanza di almeno 21 giorni dalla prima.
D.A parer suo, l’attuale struttura logistica, consentirà una veloce campagna di vaccinazione di tutta la popolazione italiana?
R.L’andamento della prima fase della campagna vaccinale considerato anche il confronto con gli altri paesi europei fa ben sperare.
Da considerare che fino ad oggi (dal 01/01 al 14/01/2021) in Italia si è vaccinato 885.814 persone (personale sanitario e gli ospiti in RSA) ed è stato utilizzato tutto il vaccino pervenuto nelle sedi vaccinali, in linea con le dosi fornite. Se la fornitura sarà adeguata è evidente che per raggiungere l’obiettivo sarà necessario aumentare le sedi e il numero dei medici vaccinatori. I dati acquisiti per quanto riguarda la capacità di risposta organizzativa del Sistema Sanitario fanno ben sperare su la possibilità di raggiungere l’obiettivo nei tempi stabiliti.
D.Secondo lei, quali risultati dobbiamo aspettarci dall’efficacia del vaccino? Ritiene che nel prossimo futuro dovremmo sottoporsi ad una successiva sequenza vaccinale?
R.Non esistono dati in letteratura per rispondere a questa domanda. Sicuramente ancora per diverso tempo non dobbiamo abbandonare le misure di distanziamento sociale e le misure di protezione individuale.
D.Come valuta le terapie sperimentate e adottate fino ad oggi?
R.Al momento non esistono evidenze scientifiche che vi siano farmaci antivirali con specificità rispetto al Corona Virus 19.
La cura è sintomatica, prevalentemente ossigenoterapia, e l’assistenza è fondamentalmente di supporto ventilatorio.
D.Come spiega la maggior aggressività di questo virus rispetto alla primavera scorsa?
R.Il virus non è cambiato dal punto di vista della malattia che induce. La principale patologia è rappresentata dalla Polmonite Bilaterale Atipica ma esistono forme che interessano i vasi, il cuore, i reni e l’intestino. Si va dai casi lievi e con pochi sintomi a casi simili influenzali con febbre alta ma che dura pochi giorni. Caratteristica è la perdita della capacità di sentire gli odori e i sapori, veramente tipico. In realtà quello che si è modificato, a vantaggio del virus, è la capacità di infettare più persone; le varianti del virus (ad es. Inglese) hanno una maggior capacità di diffusione nelle popolazione e quindi le persone si contagiano più facilmente.
D.Nella prospettiva dell’avvento della terza ondata covid 19, quali sono le complicazioni che la preoccupano di più?
R.Dal punto di vista clinico l’insufficienza respiratoria acuta da polmonite bilaterale che necessita di supporto respiratorio non invasivo e invasivo (terapia intensiva).
D.Ritiene davvero che pipistrelli cinesi infettati abbiano costituito le cause principali del covid 19?
D.Sono ipotesi ancora da verificare.