L’apprendimento continua tutta la vita, ogni giorno, ogni evento, ogni esperienza contribuisce a farci “crescere”. Ci sono poi le età della vita, vere tappe attraverso le quali usciamo “cresciuti”, necessariamente.
Poi il calendario, le ricorrenze e le date che ci fanno riflettere più di altre, “crescere” insomma. E così di Natale in Natale abbiamo goduto della Festa, dell’amore familiare, della venuta del Bambinello a renderci più buoni.
Non avrei mai pensato di ritrovarmi a “ripensare” la vita come persona e come essere umano. Incredibile!
Un uragano ha travolto l’intero pianeta, mettendoci di fronte a drammi, lutti e tanta tanta paura, sì realmente paura. Paura di uscire, paura di incontrare gli altri, paura della malattia, paura per il futuro.
Uno Stop inaspettato, che non potevamo neppure immaginare. Un anno drammatico questo 2020, funestato da situazioni inedite, da una “guerra” quotidiana contro la malattia, nel timore di rimanerne convolti.
Dunque giunti a Natale, le riflessioni che caratterizzavano la nostra “preparazione” alla nascita del Bambinello le abbiamo fatte sulla pelle, giorno dopo giorno, in questo anno difficile.
Ci è venuto spesso di domandarci se fossimo attori di un film del terrore o se forse si stesse sognando.
Abbiamo chiuso una vita e ne abbiamo iniziata una nuova, il prima lock down e il dopo- durante. A momenti presi da smania di fare, fare, fare per non pensare e per non lasciarci travolgere… a momenti di consapevolezza e paura…infine la fase di convivenza.
Tutti noi abbiamo avuto tempo di “ripassare” la nostra vita, di ripensare, di rivedere programmi e progetti.
Dunque questo Natale sarà un Natale nuovo, che vivremo con tanta intensità, perché gli eventi non ci lasciano distrarre, ci impongono di pensare intensamente a tutto quello che è buono e meglio.
Fondamentale sarà pensare sempre di più ai bambini. Loro non colgono pienamente quello che gli sta accadendo intorno, però “soffrono”: difficili gli incontri con gli amici, la scuola e l’asilo al mattino iniziano con la misurazione della febbre.
La pandemia ha messo a nudo le nostre fragilità, il nostro essere abituati alla sicurezza, alla tranquillità, il nostro dare tutto per scontato.
Il Natale sarà un ulteriore momento di riflessione e ne usciremo veramente “nuovi”. Sereno Natale a tutti quanti, festeggiate nel cuore e col cuore, aiutatevi con qualche video-chiamata per uscire dal gruppo dei congiunti.
Un pensiero particolare ai “nonni” e a tutti i “soli” che non avranno conforto nel veder giocare i bambini, nello scartare colorati pacchi, nel godere di un sorriso o di parole dolci e di conforto.
Teniamoci stretti in un abbraccio, che, seppur virtuale, ci permette di non sentirsi soli; papa Francesco ce lo ripete da sempre “ce la faremo solo se stiamo uniti”.