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Alberto Sordi segreto nelle pagine del libro del cugino Igor | intervista di Carlo Pellegrini

E’ Igor Righetti, cugino di Alberto Sordi e docente universitario, l’autore della preziosa pubblicazione “Alberto Sordi segreto: Amori nascosti, manie, rimpianti, maldicenze”, ed. Rubbettino, pubblicata a cento anni dalla nascita del grande attore romano avvenuta il 15 giugno 1920.

D.Righetti, a suo avviso, quali sono le peculiarità artistiche-professionali di Alberto Sordi?
R.Sono quelle di non avere avuto la paura di rappresentare noi italiani nei suoi film con i nostri difetti, anche se ha rappresentato pure tanti nostri pregi.

D.Cos’è che caratterizzava la personalità di Alberto?
R.Alberto amava fare gli scherzi. Lo rivedo molto nel film Il marchese del grillo. In quella interpretazione, vedo molto l’Alberto Sordi privato, molto burlone e scherzoso come faceva anche nella sua vita privata. Però l’Alberto Sordi privato, quello segreto, quello “uomo” era molto diverso da come appariva in televisione, al cinema, in modo pirotecnico e sempre gentile.
Era geniale e molto ironico, ma era anche un personaggio schivo e solitario. Amava dopo i bagni di folla rifugiarsi nella sua amata villa e non vedere nessuno, cambiava umore facilmente. Quando i suoi colleghi frequentavano locali di lusso e si facevano fotografare, lui preferiva stare nella sua villa a studiare i copioni dei suoi film. Basti ricordare che nel 1954 Alberto Sordi ha fatto ben 13 film e addirittura si cambiava l’abito in auto. La mattina faceva un film, il pomeriggio un altro e la sera era ancora alle prese con le riprese notturne. Dormiva poco perchè era praticamente sempre impegnato e non andava a perdere tempo nelle grandi feste.
Partecipava ad alcune feste quelle più importanti ma il 90% le saltava. Prima di tutto veniva la sua professione. Suo padre Pietro non voleva che il figlio facesse l’attore. Questi era musicista di basso tuba, conosceva molto bene le difficoltà del mondo dello spettacolo e sapeva benissimo che soltanto uno su mille ce l’avrebbe fatta. Fu, quindi, mio nonno, Primo Righetti, fratello della mamma di Alberto, che lo ha sempre stimolato e incoraggiato; addirittura gli regalò il primo smoking con qualche soldino dentro… Fu poi lo stesso mio nonno a prendersi cura di tutta la famiglia di Alberto, nel 1941, quando venne a mancargli il papà. Era una situazione poco felice perchè Alberto lavorava poco. Allora mio nonno, essendo benestante, fu l’unico ad aiutare la famiglia di Alberto. Per questo ho potuto sempre avere un rapporto speciale con Alberto grazie a mio nonno e poi grazie anche a mio padre Alessandro che fu il suo capoclaque, quello che fa scattare gli applausi.

D.A 100 anni dalla nascita, quali sono le ragioni per considerare Alberto Sordi un grande attore?

R.Il fatto di non essere mai stato dimenticato ed essere amato come fosse ancora vivo. Sto portando in giro per il mondo questo evento-spettacolo dal titolo Alberto Sordi segreto e mi rendo conto del grandissimo amore che tuttora c’è verso Alberto. Alberto è amatissimo anche dai giovani dai 20 anni in poi. Sono docente universitario e capita nei miei alunni che non sappiano chi sia Vittorio De Sica o Vittorio Gassman. Mentre Christian De Sica e Alessandro Gassman sì. Ma paradossalmente Alberto è conosciuto da loro. In Argentina, negli Stati Uniti e in Russia, per esempio, Alberto Sordi è addirittura osannato perchè i suoi film non avevano carattere politico. Alberto Sordi, ripeto, ha saputo rappresentare perfettamente l’italiano in generale. I suoi film sono ancora attuali. Basti pensare al film Tutti dentro che profetizzò tangentopoli; Il medico della mutua, quindi, al sistema sanitario nazionale; ecc…

D.A quali temi si ispira la stesura del suo nuovo libro dedicato a suo zio Alberto Sordi?

R.Questo è il primo libro sulla vita privata di Alberto Sordi. Tramite la pagina ufficiale Facebook verificata albertosordiforever che ho creato anni fa sono in contatto con tutti i fans nel mondo di Alberto Sordi che conoscono i titoli, i registi e l’anno dei suoi film. Insomma, i fans di Alberto Sordi sanno a memoria anche le battute. Ma che cosa non si sa di Alberto Sordi? Della sua vita privata aveva fatto della riservatezza una ragione di vita. Lui non si è mai sbilanciato con nessuno sulla sua vita privata. Solo i familiari conoscono gli aspetti della sua vita privata. Io ti parlo, per esempio, di mio nonno che incoraggiava Alberto, ancora bambino, a intraprendere la carriera di attore. Io ho potuto frequentarlo in modo riservato e ho potuto capire l’uomo e ricevere da lui tanti ricordi e aneddoti di quando non era ancora famoso. Poi con la fama, Alberto Sordi è diventato diffidente. Anche mio nonno diceva: “Alberto è cambiato tanto. E’ molto diffidente”. Alberto aveva pochissimi amici.
Nel libro è presente anche la storia con Carlo Verdone. Alberto ha detto a noi familiari di non essersi trovato bene con Verdone nel film Troppo forte del 1986 con regia dello stesso Carlo Verdone. Dopo la morte di Alberto sulle interviste che ha rilasciato Carlo Verdone siamo rimasti senza parole. Ho capito perché Alberto ci disse quelle cose.
Il rapporto con Nino Manfredi era proprio così idilliaco come sostengono alcuni? Mi sembra di no. C’è una intervista in cui Manfredi dice: “Alberto Sordi è finito, Alberto ha rappresentato se stesso, non studiava, non si applicava, mentre noi abbiamo fatto l’Accademia di recitazione…”. Di Max Tortora gli piaceva davvero l’imitazione che gli faceva? Alberto era malato da anni e tutti noi familiari sapevamo… . Quell’imitazione non gli è mai piaciuta. C’è anche un video, l’ultimo, che si trova su YouTube. Alberto ormai malato (morirà 2 mesi dopo) parla del suo imitatore senza neppure citarlo e critica aspramente quell’imitazione.
Da questo libro si può conoscere l’Alberto uomo e anche, per esempio, la sua religiosità. Alberto aveva un inginocchiatoio nella sua stanza. Lui pregava e aveva una scultura della Madonna nel suo giardino. Era un devoto mariano, perchè a seguito di un incidente da piccolo fu miracolosamente salvato dalla Madonna di Santa Maria in Trastevere.
Perchè Alberto Sordi non ha fatto mai spot pubblicitari? Se fosse stato avido, come tante menzogne, malignità e maldicenze sono sorte su di lui, li avrebbe fatti. A noi ci disse che facendo spot pubblicitari avrebbe guadagnato 50 miliardi lire!!! Tutti gli avevano chiesto di fare pubblicità.
Nel mio libro non ci sono soltanto i miei ricordi, quelli di mio nonno, di mio padre e di altri familiari, ma racconto i fatti con documenti e testimonianze dei pochi amici veri che aveva come la contessa Patrizia De Blanck con la quale aveva avuto una love story nei primi anni ’70, Rino Barillari suo fotografo, Pippo Baudo, la nipote di Totò Elena De Curtis, l’annunciatrice Rai Rosanna Vaudetti e tanti altri.
Il mio libro è un libro unico che consente di scoprire l’Alberto Sordi e il perchè ha interpretato certi film e anche il perché non si è mai sposato, il suo amore per gli animali, pensi ha avuto diciotto cani e ogni volta che ne moriva uno lo seppelliva nel giardino della sua villa sotto un roseto. Insomma, il mio libro offre la conoscenza di un Alberto Sordi che non si è mai conosciuto.

Il giornalista Igor Righetti assieme al cugino Alberto Sordi in un’immagine degli anni Novanta
Alberto Sordi segreto di Igor Righetti