Probabilmente a molti è capitato di trovarsi e guardarsi di fronte a uno specchio, di osservarsi e di giudicare che, in realtà, quello che vedevano non fosse poi così male. Magari 2-3 kg in meno avrebbero dato un’immagine ancora più attraente; ma il metabolismo non rallenta con l’avanzare dell’età? Inoltre, l’inconveniente di un paio di chili in più difficilmente giustifica il grande sforzo di attività fisica tesa ad eliminarli. Il solo pensiero delle «sofferenze» fisiche degli amici che praticano sport fa rabbrividire quasi tutti i non sportivi e sorge naturale l’interrogativo: dopo una giornata faticosa di lavoro vale la pena di torturarsi ulteriormente per poi crollare stanchi morti a letto? e poi c’è sempre il problema che «lo sport fa venire fame, e chi mangia tanto inevitabilmente ingrassa». Sono giustificati dalla logica queste domande? Meglio considerare da subito e in modo obiettivo e realistico queste idee. Gli atleti hanno spesso sperimentato che la sensazione di fame post allenamento è relativamente scarsa, per cui l’esercizio fisico appare proprio come un mezzo idoneo per evitare un’assunzione incontrollata di cibo.
Ancora più interessante è che ogni movimento aggiuntivo comporta un ulteriore consumo di calorie che aiuta a controllare il peso. L’ipotesi che, per bruciare 1 kg di grasso corporeo ogni volta, sarebbe necessario correre circa 100 km è corretta, ma non necessariamente una perdita di peso di questa entità deve avvenire nell’arco di una notte. In fondo, nemmeno il sovrappeso si è concretizzato in un periodo così breve. Se si realizzassero dai 20 ai 30 minuti in più di attività fisica giornaliera, abbinati a un’alimentazione moderata, è certo che si perderebbero alcuni chili in un anno e non è da considerare un’inezia perdere 5-7 kg! Se gli argomenti cui si è accennato, relativamente all’avvio di una pratica mirata del movimento dello sport, dovessero non apparire ancora sufficienti, ecco qui di seguito un elenco dei miglioramenti delle funzioni dell’organismo che ne scaturiscono come risultato, al quale è opportuno che si dedichi un’attenzione maggiore: miglioramento della capacità polmonare, maggiore rifornimento di ossigeno, riserve di forza per il cuore, rilassamento più rapido in situazioni di stress, miglioramento del metabolismo, miglioramento della funzione digestiva, un fisico snello e asciutto, miglioramento della postura, maggiore armonia nell’esecuzione dei movimenti, mantenimento del peso corporeo ideale, stabilità ed efficienza articolare. Anche se non è stato chiaramente provato che gli esercizi sportivi mirati, ad esempio un’attività sportiva specialistica, prolunghino la gioventù e la vita, tuttavia, i miglioramenti delle funzioni del corpo, che si possono ottenere con l’esercizio fisico regolare, sono stati provati e devono essere considerati componente essenziale di una migliore qualità di vita.
A questo punto, probabilmente, qualcuno starà valutando l’inizio di un percorso fitness orientato. La parola fitness è una delle più popolari dell’epoca moderna e racchiude in sé la «nostalgia» per la salute, il benessere fisico, la capacità nonché la possibilità di prestazione. Il desiderio per la forma fisica si arricchisce di tendenze che, come spesso accade, provengono dagli Stati Uniti. L’obiettivo principale è quello di ottenere una formazione equilibrata delle capacità motorie fondamentali dell’uomo: forza, velocità, resistenza, flessibilità e coordinazione. È però necessario agire in maniera corretta e personalizzata. Per prima cosa non si deve incorrere nell’errore di confrontare la propria condizione fisica con quella di un atleta molto allenato, confronto che sarebbe possibile solamente i se fattori caratteristici di ambedue i soggetti coincidesse completamente. Il sesso, l’età, la professione, le condizioni di allenamento, la motivazione, l’attitudine, la salute, il peso corporeo, l’altezza, eccetera, rappresentano solo alcuni dei fattori che sarebbero determinanti per rendere possibile un confronto. Meglio allora, con l’aiuto di un professionista, considerare quale sia la condizione fisica del momento e in base ad essa stabilire degli obiettivi realistici. Porsi obiettivi troppo elevati può condurre a una perdita di motivazione o ad uno stato di sovrallenamento e, di conseguenza, la gioia del movimento lascerebbe posto solo ad una sensazione di accanimento senza senso. La velocità con la quale si ottiene un buon livello di efficienza fisica dipende dal tempo dedicato ad essa ed al tipo di attività fisica scelta.