Nel generale delirio di questo silenzioso secondo lock – down (traducibile in italiano – credo a buon diritto – come “quasi la fine del mondo”), gli esperti di tutte le materie dicono che per riuscire a sopravvivere, oltre che rispettare le regole, bisogna riscoprire la noia…
Lo dicono, lo dicono in fondo di piazza, lo dicono alla televisione ed in tutti i luoghi (reali o virtuali) dove è ancora possibile intavolare una qualche discussione, un seppur fugace confronto di idee, più o meno confuse e malsane…
E allora io ascolto, ascolto ed eseguo, anche se come sempre fra il dire ed il fare c’è di mezzo il mare.
Ascolto ed eseguo, buttandomi in una noia infinita, fatta di sbadigli che mi fanno appiccicare gli occhi, una noia fatta improvvisamente di niente, un niente che però non conoscevo, un niente che dapprincipio per certi versi può apparire quasi affascinante, ma l’illusione e l’inganno durano poco, veramente poco, purtroppo o per fortuna.
Non mi sono mai annoiata, vivendo in campagna da bimbetta non mi sono mai mancati né i divertimenti né la compagnia (i ricordi qui si aprirebbero a scrosci, ma ho deciso di rimandare il racconto ad un’altra volta, a quando avrete tempo), e poi da studentessa di pagine ne ho avute davvero tante da leggere, immaginando un mondo lavorativo allora alquanto indefinito e poi tintosi d’un agrodolce così attraente al gusto ed all’olfatto da buttarcisi a capofitto, ballando a ritmi da capogiro, con alti e bassi e scosse infinite.
Poi d’improvviso la noia, questa NOIA, sospiri e respiri sospesi, sommessi, pressoché inesistenti che vanno ad appannare una quotidianità anch’essa sospesa, sommessa ed inesistente.
Niente più abbracci, gesti semplici e scontati che ora però mancano, hai voglia di inventarti le cose da fare per campare, hai voglia di fare barba e capelli a siepi e giardini, hai voglia di rispolverare Guerra e Pace, hai voglia di attaccarti al video del computer o della televisione e navigare in un mare di occasioni, hai voglia di girare come una trottola intorno alla tua casa (diventata il centro del mondo, ormai), hai voglia di mettere il guinzaglio al gatto randagio di turno e fartelo amico per portarlo a spasso con te (una volta era il cane il migliore amico dell’uomo, ora va bene anche il gatto), hai voglia di giocare alle carte e di vincere il tuo solitario, hai voglia di improvvisarti cuoco e fornaio, hai voglia di allontanare da te i cattivi pensieri: ma hai voglia?
Io non ne ho voglia, io non voglio vivere questa guerra perché non me la aspettavo, perché non fa parte di me, della mia generazione, io non sono pronta ad annoiarmi e ad assopirmi, questo non è mai stato e non è nei miei programmi, io sono pronta solo alla vita ed alla libertà.
Rispettiamo dunque le regole per VINCERE, per tornare ad essere LIBERI, per poter tornare serenamente a PENSARE e a CREARE.
Non teniamo la mascherina sotto le scarpe, non facciamo finta di nulla, non sentiamoci INVINCIBILI, non facciamoci uccidere da questo torpore di cuore e di membra che molti chiamano NOIA, non addormentiamoci ma VEGLIAMO.