Vasto e affascinante è il mondo cavalleresco medievale. Numerosi furono gli ordini equestri sorti in questa singolare epoca con varie funzioni e specificità. Di alcuni sodalizi, rimangono soltanto alcune note tracciate dalla documentazione archivistica. Di altri, invece, conosciamo la loro esistenza grazie alle attività esercitate fino ai giorni nostri.
Nell’interessante intervista, rilasciataci gentilmente dal Gran Maestro del Reale Ordine di Cipro detto della Spada e del Silenzio, S.E.S. Flavio Menegazzi, abbiamo potuto conoscere uno spaccato eloquente di questo Sodalizio cavalleresco, ancora oggi pienamente attivo e dedito a numerose opere di solidarietà.
D.Eccellenza, può illustrarci brevemente la genesi del Reale Ordine di Cipro detto della Spada e del Silenzio?
R.Nell’anno di grazia 1193 (confermato anche nel Trattato della Cavalleria edito ad Amsterdam nel 1721), ricorrendo la festività dell’Ascensione, nella Cattedrale di Nicosia, dedicata a Santa Sofia, Guy de Lusignan -Gran Contestabile del Regno di Cipro e già re di Gerusalemme- con 300 feudatari e baroni di varie nazionalità ma prevalentemente francesi, fondava il Reale Ordine di Cipro con l’intento di commemorare l’inizio della sovranità -concessa da Riccardo Cuor di Leone- dei Lusignan su Cipro» (dal sito ufficiale www.rodc.org/historia.htm).
Nel 1488 Caterina Cornaro -Regina di Cipro vedova di Re Giacomo II e figlia della Serenissima- cedette l’isola alla Repubblica di Venezia, ritirandosi ad Asolo con i suoi Cavalieri, dove “sino alla morte, tenne splendida corte”.
Nel 1948, S.E. dott. Federico Cornaro, magistrato in Torino e discendente della nobile famiglia Cornaro di Venezia, il giorno 21 di ottobre «… ebbe ad assumere il Gran Maestrato dell’unico e solo Ordine Reale di Cipro che di diritto possa esistere, e che tale assunzione egli ha fatto in qualità di Serenissimo Gran Maestro dell’Ordine stesso». (Gazzetta Ufficiale 25.11.1948, Rep. 49289, pag. 2316).
S.E.S. Federico Cornaro, non avendo eredi, nomina suo successore S.E.S. il Marchese Aldo Camnasio de Vargas (Gran Maestro 1961-1994). Il Marchese Camnasio de Vargas nomina suo successore S.E.S. Mario Menegazzi (Gran Maestro 1994-1995) a cui succede il di lui figlio S.E.S. Flavio Menegazzi, Gran Maestro dell’Ordine dal 1995. La sede dell’Ordine e dell’Associazione italiana dei Cavalieri di Cipro è attualmente in Rivoli (Torino). La sede morale rimane e rimarrà nella cattedrale di Asolo, dove è collocato lo stemma dell’Ordine.
D.Può spiegarci il significato della sua particolare denominazione?
R.In merito al “Reale Ordine di Cipro”: Denominazione decretata espressamente da Guy de Lusignan nel 1193. Denominazione mantenuta dai reali di Cipro nel corso dei secoli. In merito a “detto della Spada e del Silenzio”: «L’investitura impegnava i Cavalieri ad opporsi a sbarchi ed invasioni dell’isola, alle scorrerie degli infedeli, alla conservazione del Regno e alla fedeltà in “silenzioso agire”, talché l’Ordine venne anche detto “della Spada e del Silenzio”, e l’Insegna era, appunto una Collana composta da nodi di Salomone in seta bianca con, intrecciate, le lettere “R” e “S” scolpite in oro e, pendente dalla Collana, un medaglione ovale in oro, contenente una spada dalla lama di argento, incrocicchiata dalla lettera “S”» (Cfr. Conte Vittorio Emanuele Caramelli di Clavesana, Perizia Araldica, Torino, 23 gennaio 1951).
D.Può evidenziarci anche le sue caratteristiche principali?
R.“Pro fide servanda”: Motto originale voluto da Guy de Lusignan quale stretta regola di osservanza. Impegno formale declamato dal Cavaliere nella cerimonia di investitura e “Pour lialté maintenir”: Motto aggiunto dalla regina Cornaro per mantenere e ravvivare nel tempo e laddove i Cavalieri opereranno, gli ideali e la missione dei Cavalieri di Cipro. “Cavalieri della Spada e del Silenzio”: La Spada simboleggia l’azione attiva e propositiva del Cavaliere nella società. L’azione deve essere alimentata dalla fede cristiana e attuata attraverso la carità. L’azione deve essere discreta, senza clamore o riconoscimenti. L’esempio dato deve incoraggiare e diffondere il bene. Agire nel proprio territorio e/o ambiente sociale. I Cavalieri di Cipro operano e agiscono precipuamente laddove essi operano e/o lavorano. Eventuali interventi, anche di tipo economico, sono gestiti localmente. Il bilancio dell’Associazione è generalmente costituito dalle quote associative.
D.Quali finalità odierne si prefigge questo insigne ordine cavalleresco?
R.Attenzione a chi nella società odierna è dimenticato o emarginato e a chi necessita un aiuto per una vita dignitosa.
D.Sulla base di quali criteri vengono scelti i suoi membri?
R.Il criterio principale di adesione è rappresentato dall’impegno nella società e/o dall’attenzione che il Postulante ha espresso nei confronti di chi è meno fortunato. Un ulteriore positivo criterio è verso coloro che, con la loro arte o il loro ingegno, si sono distinti nel loro campo.
D.In questa società trovano ancora spazio e credibilità certi valori cavallereschi?
R.Sì, a maggior ragione in questa società. Prodezza, onore, fedeltà e lealtà sono i valori e gli ideali che hanno accompagnato nei secoli la Cavalleria. Il Cavaliere, per interpretare correttamente i suddetti valori, deve possedere una forte nobiltà interiore. La nobiltà interiore ha come motore la fede negli ideali cristiani. Da qui nasce l’attenzione verso il prossimo, verso chi è meno fortunato o alla ricerca di una dignità. E qui c’è tanto spazio di agire, senza clamore.
D.In virtù di quanto precisato, quale messaggio equestre fornisce il Reale Ordine di Cipro detto della Spada e del Silenzio?
R.Il messaggio equestre iniziale del Reale Ordine di Cipro era la difesa della fede cattolica e la protezione di vedove e orfani. Il messaggio equestre dei Cavalieri di Cipro è l’attenzione al
prossimo meno fortunato e l’azione attiva e discreta nei loro confronti.
D.Perché l’adesione al Reale Ordine di Cipro detto della Spada e del Silenzio comporta determinati costi? E come vengono impiegati i fondi versati dai vostri cavalieri?
R.Non esiste un “prezzo” per entrare e quindi non si può parlare di “costi”. La nomina può essere conferita dal Magistero, motu proprio, a persone segnalate da Cavalieri. Ai Postulanti, che hanno fatto richiesta di adesione, viene richiesto un contributo per la mera copertura delle spese di investitura, come mantello, decorazioni e manifestazione. Ogni Postulante è poi libero di contribuire ulteriormente alle opere istituzionali.
Annualmente i fondi pervenuti alla sede, sia come quota associativa che come contributi, vengono destinati, a determinate opere decise dall’assemblea annuale.