A Eleonora Di Miele di Monsummanto Terme non occorrono ulteriori presentazioni.
Cresciuta e formata nella nota agenzia Vegastar di Fernando Capecchi, il suo inconfondibile talento artistico e la sua notorietà ci accompagnano sin dal calare degli anni Novanta del secolo scorso.
Sono ormai numerose le sue partecipazioni a trasmissioni televisive su diverse reti della RAI, di Mediaset nelle vesti di conduttrice, di attrice e di cantante.
D.Eleonora Di Miele, qual è il suo rapporto con la televisione?
R.Seguendo le mie due Accademie culturali, “Arte, Spettacolo, Danza” di Monsummano Terme e “Teatro, Arte, Balletto” di Pistoia, sorte per formare i ragazzi che desiderano intraprendere la via dello spettacolo, ho poco tempo per seguire la tv. Però, ultimamente, non ci sono cose molto interessanti e, quindi, non ho nemmeno lo stimolo per guardare questo determinato programma perchè mi piace o meno… Preferisco, piuttosto, guardare dei film con la mia famiglia attingendoli da quelle piattaforme alle quali mi sono abbonata e, facendo così, una scorpacciata di film… .
D.Come le piace definirsi?
R.Dal punto di vista lavorativo sono una persona poliedrica. A livello artistico mi piace fare un sacco di cose come un po’ nel film di Paolo Villaggio “Io speriamo che me la cavo” e mi sembra di cavarmela. I miei studi sono stati anche artistici. Ho studiato scenografia teatrale all’Accademia delle Belle Arti; architettura all’Istituto d’Arte… Quindi ho seguito una linea artistica. Faccio danza da quando avevo appena tre anni. Per quanto riguarda, invece, il mio carattere sono una persona altruista, penso sempre prima agli altri e poi a me stessa. Sono anche autoironica. Infatti, scherzo molto e sorrido su delle mie cose e su alcuni miei difetti… Sono sempre stata convinta che i difetti sono quelli che ci caratterizzano, e, quindi, meglio non buttarci giù e scherzarci sopra e fare dei nostri stessi difetti la nostra forza. E, a quanto sembra, lo dicono gli altri, sono anche simpatica… .
D.Quale ruolo occupa il noto impresario Fernando Capecchi nella sua straordinaria carriera?
R.Fernando occupa un ruolo importante della mia vita perchè io sono cresciuta insieme a lui. Ho iniziato a fare televisione quando ero giovanissima. Partecipai ad un concorso di bellezza, “Bellissima d’Italia” in concomitanza con Miss Italia e in quell’occasione conobbi Fernando presentatomi da Giorgio Panariello. La conoscenza di Fernando fu l’inizio di una carriera fortunata. Ho avuto fortuna di conoscere Giorgio Panariello ad un concerto di Renato Zero e non era ancora famosissimo. Era un attore che lavorava già sulle reti regionali. A quel concerto eravamo seduti accanto. Al termine abbiamo iniziato a conversare. Poi ci siamo ritrovati a questa trasmissione “Bellissima d’Italia” ad Amalfi, dove Giorgio era l’unico comico della trasmissione accompagnato da Fernando e così me lo presentò. Fernando mi ha catturato e cresciuta. La parola crescere è vera. Quando sono entrata a far parte della sua agenzia, Fernando mi ha mandato a studiare inglese e a fare Radio, oggi Radio Bruno, ma a quel tempo si chiamava Radio Quattro, dove ero impegna a tenere diverse trasmissioni nel corso della settimana. Fernando teneva molto che parlassi tanto, perchè raggiungessi una preparazione come quella di una conduttrice. Fernando mi ha mandato a lezioni di canto perchè modulassi la voce. Fernando, inizialmente, mi ha costruita per quello che io adesso so fare.
D.Quanto può essere determinante la bellezza di una donna all’inizio di una carriera?
R.Adesso mi capita di vedere, soprattutto in questi giorni che sono in casa, delle trasmissioni televisive in cui propongono delle persone che sono diventate popolari e famose attraverso i social, anche se non sono belle ma hanno qualcosa da raccontare o qualcosa che incuriosisce il pubblico, piuttosto che vedere una bella della situazione… Quando invece iniziai la mia carriera, la bellezza era importantissima. Il prototipo delle ragazze ideali, per esempio, erano quelle di Striscia la notizia. Ricordo che feci un provino per Striscia la notizia con Elisabetta Canalis e cercavano delle ragazze perfette, belle… Adesso è un po’ cambiato il tutto anche se sui social continuiamo a vedere ragazze che si espongono e tirano fuori di tutto e di più, ma credo che quella popolarità rimanga lì… Ci sono delle ragazze che sono diventate famose perchè hanno pensato di fare dei tutorial: chi di trucco, chi di cucina, chi di raccontare la propria vita… Diciamo quello che era il prototipo prima della casa Grande fratello in televisione adesso è diventato attraverso i social. La gente vuol vedere quello che fai e quello che succede a casa tua, vuol curiosare… Quindi, credo che questa cosa della bellezza, ora come ora, sia passata in secondo piano. Anche per quanto riguarda il cinema siamo ritornati un po’ ai prototipi che cercava Federico Fellini, le facce un po’ particolari, le ragazze non perfette e quei volti squadrati… .
D.Quali sono stati i maggiori sacrifici per arrivare ai suoi grandi successi?
R.Il sacrificio numero uno è stato quello di stare lontano dalla mia famiglia. Premetto che quando ero ragazzina non ho fatto mai una gita scolastica né alle Elementari, né alle Medie e né alle Superiori, perchè mi dispiaceva lasciare i miei genitori e, in quelle occasioni, preferivo appunto stare a casa per godermi la mia famiglia. Quando ho iniziato a lavorare a Milano è stata durissima. Sono vissuta nove mesi a Milano lavorando in una trasmissione che si chiamava Scatafascio che andava in onda su Italia 1 e condotta da Paolo Rossi con altri comici che ancora oggi sono in auge in televisione. Fu una cosa, ripeto, durissima. Mio padre che mi accompagnò e mi affidò ad una ragazza siciliana, molto carina, simpatica e che adesso non c’è più, se ne ritornò in Toscana. Non mi sentii abbandonata perchè avevo l’entusiasmo di realizzare il mio sogno su ciò che mi sarebbe piaciuto fare. Però fu un grande sacrificio lasciare la famiglia e la casa mia… Ho rinunciato a tutte quelle cose che fanno tutte le ragazze alla mia età: la discoteca, il ragazzino e il vederlo tutti i giorni… A quel tempo avevo anche io un ragazzino, ma mi lasciò quando iniziai a fare la trasmissione. A quel tempo non c’erano le videochiamate… A quel tempo c’erano i cellulari Motorola. La cosa più sacrificante fu anche questa, quella di non aver potuto condurre una vita come quella delle mie amiche della mia età, ma però ne valsa la pena… .
D.Progetti futuri?
Prima dell’emergenza del coronavirus ne avevo tantissimi. Avevo in programma delle iniziative per giugno perchè mi sarebbe piaciuto seguire un film, di cui per scaramanzia non dico niente. Non so quando verrà fatto o se non verrà fatto… Ho degli spettacoli in teatro che ho dovuto lasciare in sospeso. Di progetti, ripeto, ne ho tantissimi. Stiamo aspettando soltanto che termini questa situazione. Anche con Fernando Capecchi abbiamo dei progetti importanti, ma abbiamo lasciato tutto in sospeso.