Per diciassette anni circa, 1975-1992, Andrea Agostinelli appartiene a tutto tondo al mondo del Calcio italiano avendo vestito le maglie anche di Lazio, Napoli, Pistoiese, Atalanta, Avellino e Genoa.
La carriera calcistica di Agostinelli non si è conclusa al termine del campionato 1991/92. Dall’autunno del 1992, Andrea Agostinelli inizia la sua nuova pagina agonistica nelle vesti di allenatore che lo vedrà sedere su diverse panchine italiane ed estere.
Ben volentieri ha risposto alle nostre domande che seguono.
D. Agostinelli può presentarci questo nuovo Campionato di Calcio 2020/21?
R. Per un decennio circa abbiamo sempre sostenuto la Juventus favorita in assoluto. Oggi bisogna credere che il campionato sia più livellato rispetto agli altri anni sia per la crescita di alcune squadre, sia che la Juventus in un momento di ricambio generazionale qualcosa ha lasciato dietro pur essendo una squadra di grandissimo valore.
D. Quali squadre ritiene più favorite?
R. In una griglia di partenza vedo l’Inter alla pari della Juventus.
D. Secondo lei, quali saranno le fanaline di coda?
R. Bisogna sempre pensare che le squadre che vengono dalla serie B dovrebbero svolgere un campionato mirato alla salvezza. Credo che quest’anno il Benevento sia una squadra che possa fare qualcosa in più.
D. Quali cambiamenti sostanziali si denotano nella preparazione e nelle tattiche rispetto agli anni in cui giocava?
R. Sicuramente è una metodologia diversa e l’ intensità diversa. Ovviamente si è perso qualcosa dal punto di vista tecnico.
D. Quanto può essere rilevante l’altezza di un giocatore nel Calcio di oggi?
R. Oggi è un calcio più fisico. Oggi, se pensiamo che un calciatore alto un metro e sessantacinque centimetri viene considerato basso, una volta era nella media. Quindi, l’altezza è molto importante ma non determinante.
D. Quali campionati di calcio da lei disputati sono sempre presenti nel suo cuore?
R. L’anno della Pistoiese in serie A. Anche se fu una stagione negativa, non potrò mai dimenticare la vittoria a Firenze contro la Fiorentina che resta indelebile nel cuore di tutti. Per quanto riguarda gli altri campionati ricordo i tre anni disputati nell’Atalanta e i cinque anni disputati nella Lazio che sono quelli che ricordo più volentieri.
D. Chi sono gli eredi di Andrea Agostinelli?
R. Gli eredi di Agostinelli mi sembra un po’ eccessivo… Di solito gli eredi si trovano con i grandi campioni. Io sono stato un giocatore medio di serie A sicuramente molto apprezzato.
Qui a Roma, nella Lazio, c’è un giocatore che si chiama Manuel Lazzari e mi identifico in lui per quanto riguarda le prime annate di quando militavo nella Lazio. Io giocavo nella stessa posizione. Avevo di più di Lazzari la tecnica e avevo di meno di Lazzari la grandissima velocità.
D. Tra gli attuali allenatori di serie A e B quali lo rappresentano meglio come idee calcistiche?
R. Come idee calcistiche credo Massimiliano Allegri nel senso che a me piace l’allenatore che sa allenare nel nuovo senza lasciare il vecchio e soprattutto sappia gestire.