Alberto Di Chiara è stato un protagonista a tutto tondo del calcio italiano degli anni ’80 e ’90. Ha vestito le maglie anche di Roma, Lecce, Fiorentina, Perugia e Parma. Con quest’ultima ha vinto una Coppa Italia, una Coppa delle coppe, una Supercoppa Uefa e una Coppa Uefa. Vanta pure sette presenze nella Nazionale.
In questa intervista, Di Chiara esprime soprattutto alcune considerazioni sul campionato di calcio 2019/20 concluso il 2 agosto scorso.

D. Di Chiara, come valuta questo ennesimo scudetto conquistato dalla Juventus?
R. La Juventus è stata la squadra indiscutibilmente e individualmente più forte. In questi ultimi otto-nove anni non ha avuto grandi rivali, a parte l’Inter, che quest’anno ha fatto qualcosina in più. E’ stato rispettato quello che sulla carta si preannunciava.

D. Ritiene che sia stato ampiamente vinto dalla Juvenutus oppure perduto da altre squadre?
R. La Juventus lo ha vinto meritatamente, ma anche per demerito della stessa Inter, che nel momento in cui aveva la possibilità di recuperare ha fallito l’inseguimento. Il Napoli ha svolto un campionato al di sotto delle aspettative e il Milan si è ripreso solo nella parte finale del campionato. Le uniche che avrebbero potuto dare un po’ di filo da torcere alla Juventus sono state Lazio e Atalanta, ma non hanno retto sulla distanza perchè le loro rose non sono paragonabili a quelle della Juventus.

D. Come giudica questo campionato disputato maggiormente a porte chiuse?
R. Per il coravirus è stato un campionato atipico, per certi versi un po’ falsato dal fatto di dover giocare senza pubblico e poi per l’interruzione di tre mesi, con i giocatori fermi. Ma non si poteva fare altrimenti. E’ stato portato comunque a termine un campionato senza precedenti, ma speriamo che una condizione del genere non si ripeta più e che si possa riprendere a giocare normalmente.

D. Ancora una volta la Juventus fallisce in Coppa dei Campioni. Come lo spiega?
R. Occorre fare un’analisi più profonda del calcio italiano, perché vive ormai una crisi totale da tanti anni. Le nostre squadre non riescono più ad arrivare a una finale europea e a giocarla come si faceva negli anni ’80 e ’90, quando, appunto, le finali erano caratterizzate soprattutto dalle squadre italiane. C’è stato un crollo del calcio italiano sotto questo aspetto, un crollo che investe il profilo tecnico. L’unica squadra che ha retto è la Juvenutus che, al di là di quest’anno che è uscita un pochino in anticipo rispetto ai tempi, quantomeno con Massimo Allegri è arrivata due volte in finale ed è stata eleminata per situazioni alquanto sfortunate. Dobbiamo ricostruire il movimento calcistico dal profondo, altrimenti non si riuscirà più a tornare e ad essere competitivi a livello europeo.

D. Ritiene giusto imputare all’allenatore Maurizio Sarri questa esclusione?
R. Sarri aveva fatto molto bene col Napoli, tanto da essere chiamato ad allenare il Chelsea. Ma con la Juventus, diciamolo, ha fallito. In definitiva, al di là del campionato, che la Juventus vince in maniera ripetuta da otto anni, non ha vinto nulla. Sarri ha avuto un po’ di difficoltà e non ha ottenuto quello che ci si aspettava. Del resto, quando hai a che fare con squadre, come la Juventus, che hanno grandi individualità, bisogna tenere conto che queste, a mio avviso, fanno la differenza al di là e più delle tattiche.

D. Può rilasciarci una dichiarazione circa il prossimo Campionato di Calcio 2020/21?
R. Abbiamo ancora il calcio mercato in corso e quindi soltato alla sua chiusura potremo dare un giudizio più definitivo. E’ chiaro che la Juventus parte ancora in pole position. Metterei subito dietro l’Inter; anche il Milan, se riuscirà a inserire, grazie al calcio mercato, validi giocatori nei punti cardini, tenendo conto del fatto che ha mantenuto anche per il prossimo campionato Ibrahimović, un giocatore di personalità che fa veramente gioco. Poi bisognerà vedere se Lazio e Atalanta si ripeteranno. Diciamo che questa è un po’ la griglia di partenza. Vediamo poi cosa ottiene il Napoli da questo calcio mercato. Quindi, diciamo che la Juventus riparte favorita.