I numeri ci dicono che, da inizio agosto, la curva dei contagi Covid-19 ha ripreso a crescere.
Gli stessi numeri, però, ci dicono anche altre cose.
Intanto confermano che “chi cerca trova” e, finalmente, si cominciano a fare i tamponi necessari.
Proprio come anche io, modestamente, avevo richiesto con insistenza dal marzo scorso, al comparire dei primi casi nel nostro territorio.
Soprattutto per tutelare i soggetti più “fragili”, bambini, anziani, immunodepressi e malati cronici. I numeri ci dicono poi che, ad oggi, la situazione clinica appare sotto controllo.
Tutti ricordiamo i giorni tremendi di marzo-aprile con le sale di terapia intensiva stracolme, senza posti letto e il numero dei decessi che saliva ogni giorno.
Oggi non è più così, soprattutto perchè si è imparato sul campo a fronteggiare meglio il virus, coi farmaci e coi comportamenti.
E nessuno deve abbassare la guardia, perchè il virus, seppur meglio contenuto, è ancora presente sottoforma di focolai sparsi in tutto il Paese e con essi dovremo convivere, almeno fino a quando non arriverà un vaccino sicuro.
Ma su questi focolai bisogna intervenire ora, subito, per circoscriverli e spengerli, prima che si espandano.
Per questo occorre che la Politica garantisca tutti gli investimenti necessari, qualunque essi siano. Per realizzare tamponi sempre più rapidi e affidabili e per garantire strutture ospedaliere e territoriali adeguate, vero cardine di ogni sistema assistenziale.
A maggior ragione in questo periodo, in vista della prossima riapertura delle scuole e dell’arrivo, nel prossimo autunno, delle patologie stagionali collegate.
Ciascuno di noi deve, infine, fare la propria parte attenendosi, con giudizio, a regole elementari di igiene personale ed evitare inutili assembramenti e contatti a rischio.
Senza bisogno di tanti Comitati Tecnici di super-esperti che si contraddicono ogni giorno e poi arrivano alla unica conclusione sensata del distanziamento-sociale, un ossimoro gentile che indica semplicemente la necessità di “isolamento” per circoscrivere il Virus.
Come già avevano capito benissimo i nostri avi, a partire dalla Peste del Boccaccio o del Manzoni, o nelle pandemie influenzali del secolo scorso di Spagnola o Asiatica.
E forse qualcuno, per questo, tornerà come in passato a lanciare accuse sciocche di razzismo, quando invece è solo un semplice, semplicissimo esercizio di buon senso…