Finalmente il 16 maggio il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina ha diffuso l’attesissima ordinanza concernente lo svolgimento dell’Esame di Stato, seguita da quella sull’esame di terza media e sulle modalità di valutazione: tre documenti che mettono fine a diverse settimane di incertezza, durante le quali le discussioni tra docenti e studenti si sono basate su molte ipotesi e diverse illazioni. L’ordinanza è ampia: 28 pagine, 31 articoli, che prendono in considerazione anche casi specifici come gli esami negli istituti penitenziari, o quelli per i candidati esterni o impossibilitati a presentarsi di persona. La data scelta per la prova, e già si sapeva, è il 17 giugno. Due giorni prima si riuniranno in commissione plenaria i sei docenti interni, ovvero i professori del consiglio di classe che hanno lavorato con gli studenti candidati, e il presidente di commissione, l’unico membro esterno. Normalmente le commissioni sono miste, ma non quest’anno così eccezionale. Altra differenza notevole rispetto agli anni scorsi è che non ci saranno le prove scritte, né la prima, di Italiano, né la seconda concernente le materie dell’indirizzo specifico della scuola.
L’esame consisterà in un colloquio orale multidisciplinare, della durata di circa un’ora, durante la quale i ragazzi dovranno gestire una conversazione che trovi i nodi concettuali tra le diverse materie, argomentando anche in lingua straniera. La motivazione di questa scelta è probabilmente legata alla decisione di far svolgere l’esame in presenza, e non, come sembrava probabile settimane fa, da remoto: in questo modo i ragazzi saranno a scuola una sola mattinata e non tre, in linea con le raccomandazioni su sicurezza e distanziamento sociale. L’altro motivo è che in questo modo gli esami si concluderanno in tempi più brevi rispetto al solito, e visto che molti docenti a incarico annuale termineranno il servizio il 30 giugno non sarà necessario protrarne il contratto: nelle settimane scorse, in pieno lockdown, non si sapeva nemmeno se avrebbero potuto essere presenti, visto che molti avevano fatto ritorno a casa in altre regioni.
Tornando all’ordinanza, gli articoli 16 e 17 definiscono nel dettaglio le modalità del colloquio. Si partirà da un documento o testo o argomento scelto dalla commissione, per poi spaziare alle altre materie. Ci sarà poi la presentazione dell’attività di PCTO (Percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento), ovvero l’ex alternanza scuola-lavoro: i ragazzi riferiranno le esperienze che hanno svolto nel triennio conclusivo del loro iter di studi in aziende, enti di ricerca, esercizi commerciali o altro, a contatto con gli operatori del mondo del lavoro. Altro momento del colloquio sarà dedicato a riferire sugli argomenti di Cittadinanza e Costituzione, secondo quanto previsto dalla Legge 107: si tratta di un programma normalmente trattato durante l’anno dai docenti di discipline giuridiche o storico-umanistiche, che mira a diffondere i valori della Costituzione, della cittadinanza attiva e dell’integrazione europea. Il momento più temuto dai ragazzi, tuttavia, sarà quello legato alla presentazione del loro elaborato relativo alle discipline di indirizzo, quello che in pratica sostituisce la seconda prova. L’elaborato dovrà essere consegnato alla commissione entro il 13 giugno, e consisterà in una tesina o altra presentazione telematica.
Altra novità riguarda la valutazione: normalmente l’esame di stato può valere fino a un massimo di 60 punti, derivanti dalla somma delle prove scritte e del colloquio orale; ad essi si sommano i 40 punti complessivi ottenuti dal credito formativo accumulato nel triennio. Quest’anno è il contrario: l’esame varrà al massimo 40 punti, mentre il credito è stato portato, attraverso una tabella di conversione, a 60. Questo per privilegiare il percorso complessivo e dare meno peso alle eventuali difficoltà che si sono presentate con la didattica a distanza. I ragazzi che hanno fatto molto bene, ma non ottengono da soli la somma di 100, potranno, come sempre, vedersi attribuire un bonus di massimo 5 punti se si sono distinti per rendimento, atteggiamento, partecipazione.
Queste le novità e le riconferme dell’Ordinanza: non dovrebbero esserci altri cambiamenti, a patto però che la diffusione dei contagi non cambi e si riesca a garantire lo svolgimento in sicurezza dell’Esame in presenza. Cosa che costituisce il mio augurio più grande per i maturandi del giugno 2020, i primi, e speriamo unici, neodiplomati dell’era Covid.