In questa intervista, Antonio Barillà, giornalista de La Stampa in qualità di caposervizio, prima firma della Juventus e vice responsabile sport, parla dello stato di salute del calcio.
Pensa che ripartiranno i campionati di calcio?
Il calcio è una delle principali industrie del Paese e si farà di tutto per garantire una sua ripartenza, naturalmente nel rispetto di un protocollo di sicurezza rigorosissimo. Non sarà semplice, ma il modello tedesco allunga un filo d’ ottimismo.
Come può essersi diffuso il Covid-19 nel mondo calcistico?
Il Covid-19 non ha confini e il calcio non fa eccezione. Ovviamente i rischi di contagio sono accentuati dal fatto che si tratta di uno sport di contatto e dalla condivisione continua di spazi comuni come gli spogliatoi, oltre che dal coinvolgimento di numerosi soggetti attorno alla squadra: dopo la positività di Rugani, primo caso in Serie A, ben 121 tra tesserati e dipendenti sono finiti in autoisolamento.
La crisi economica causata dal coronavirus può essere nociva a numerosi club? Perchè?
I danni economici sono stati già stimati e in caso di sospensione definitiva sarebbero elevatissimi. Molti club hanno già investito prevedendo incassi che verrebbero meno tra diritti tv (studi recenti ipotizzano per la Serie A una perdita di 430 milioni di euro), botteghino (28 milioni di euro) e pubblicità.
I successi della Juventus sono dovuti alla potenza economica della famiglia Agnelli oppure alle capacità imprenditoriali del suo presidente?
La potenza economica non incide: al di là di sparuti aumenti di capitali, e a differenza di club con magnati alle spalle, la società bianconera si autofinanzia. Lascia traccia, invece, la capacità imprenditoriale; in dieci anni di presidenza Agnelli, la Juventus ha vinto 16 titoli e portato il fatturato da 172,1 a 621,5 milioni di euro. Oltre allo Stadium, sono stati inaugurati il J College, il J Museum, il J Medical, il nuovo training center, il J Hotel e la nuova sede.
La Juventus conquisterà la Champions League?
La Champions non ammette vantaggi: nei campionati nazionali, alla lunga, i valori vengono fuori, mentre nelle manifestazioni con partite a eliminazione diretta domina sempre l’aleatorietà. Un infortunio, una squalificato un errore possono costare cari. La Juventus è favorita al pari di altri grandi club strutturati per sollevare la coppa e quest’anno, dopo un lungo stop bisognerà anche tener conto delle condizioni fisiche e mentali delle squadre.
Che legame ha con il nostro territorio?
Fortissimo. Ho vissuto per anni a Pieve a Nievole e mosso i primi passi nella professione a Montecatini Terme, presso l’agenzia Tuttocalcio di Alfio Tofanelli. Pagine bellissime della mia vita.