Alcuni giorni fa è uscito il nuovo album di Viola Valentino dal titolo “E sarà per sempre” disponibile in download digitale.
Oltre che riproporre i grandi e immortali successi, Viola Valentino ci delizia con alcuni brani inediti, fra i quali “Da qui all’eternità”, un testo molto toccante e gradevole da ascoltare. Ce lo descrive in questa intervista lo stesso autore, il celebre Cristiano Minellono, al quale appartengono una vasta rassegna di mirabili canzoni diffuse in tutto il mondo.

Minellono, può spiegarci il titolo di questa sua nuova canzone “Da qui all’eternità” interpretata dall’inconfondibile voce di Viola Valentino?
Ho voluto fare una canzone su Viola e la sua età, sulla difficoltà che hanno le donne che hanno superato i cinquanta anni a credere in se stesse e ad assere ancora sicure della loro sensualità, della loro femminilità, della loro capacità di amare.

Come è nato questo suo ennesimo motivo da destare emozione?
Viola mi ha mandato una musica a cui mi chiedeva di fare un testo. Ho sentito la musica, ho fatto fare alcune modifiche perchè la musica deve piacermi completamente per adattarci un testo. Quando abbiamo trovato la musica che mi aspettavo bene ho scritto il testo, basandomi sulle cose che ho già precisato nella risposta precedente, partendo dal fatto che Viola ha quell’ età critica.

Questa bella canzone sancisce a un ritorno collaborativo con Viola Valentino?
Non esistono i ritorni collaborativi con gli artisti. Gli artisti purtroppo -non sto parlando di Viola, ma sto parlando in generale- si fidanzano con qualcuno che gli dice: “Dai ti faccio io il testo”; oppure finisco nelle mani di un produttore arrangione e furbacchione, che per guadagnare più ventiquattresimi e più quote Siae fanno tutto loro, testo, musica, produzione. Così si distrugge la canzone italiana. Come vedi, io ho fatto una quarantina di canzoni per Adriano Celentano e non collaboro più con lui, ne ho fatte altrettante con Toto Cutugno, con Dario Farina, con Umberto Balsamo e non collaboro più con loro, perchè arrivati ad un certo punto si sentono autosufficienti ed essendomi stati vicini per un lungo periodo pensano di aver capito come si fa un testo. Ma non c’è niente da capire; scrivere una canzone è una cosa che non s’ impara, o ce l’hai dentro questa vena o non l’acquisisci mai.

Minellono, questa sua canzone invita a ponderare anche sul dono della vita e sull’amore tra due persone. Un suo verso toccante recita: “Cosa centra l’età”. A suo avviso, “cosa centra l’età” in alcune scelte della vita?
Assolutamente niente. L’età è una questione puramente fisica. Io a venti anni saltavo giù dal primo piano e se lo faccio adesso è come se non mi fosse aperto un paracadute. Poi facevo cinque piani di corsa adesso ne faccio due camminando piano e arrivo su con la lingua di fuori. L’età c’entra solo in quello. Poi per il resto non c’entra assolutamente niente.

…per ascoltare una canzone ad effetto, piacevole e ricca di contenuti occorrono gli autori come lei, non crede?
Certo. Senza ombra di dubbio. Sai Carlo, oggi tutti si credono autori, produttori, parolieri, compositori, arrangiatori. Ma non funziona così. Queste sono tutte delle professioni ben definite. Un paroliere, un autore della parte letteraria deve possedere il dono di natura di sapere scrivere e poi deve essere al passo con i tempi con il linguaggio, con quello che desidera la gente, con la situazione sociale… E’ un lavoro difficile da fare….