Home CARLO PELLEGRINI Onorevole Innocenti: “Covid-19, cortocircuito internazionale” – Intervista di Carlo Pellegrini

Onorevole Innocenti: “Covid-19, cortocircuito internazionale” – Intervista di Carlo Pellegrini

Le previsioni nel breve periodo non lasciano molto spazio all’ottimismo. Dipenderà dal tipo di risposta che riusciremo a mettere in campo tutti insieme”.

E’ lo sguardo al futuro dell’onorevole Renzo Innocenti.

D.Onorevole, quale scenario di natura economica, secondo lei, si prospetta al termine di questa pandemia?

R.Al momento è difficile valutare con esattezza le conseguenze economiche derivanti dalla pandemia in corso, per almeno due motivi. Il primo è quello relativo al fatto che ci troviamo nel mezzo di una crisi originata da una emergenza sanitaria che abbraccia tutto il mondo e appare chiaro che siamo di fronte ad uno scenario del tutto inedito, non conosciuto, inesplorato. La seconda motivazione che impedisce una esatta valutazione degli effetti della crisi che stiamo vivendo è rappresentata dal fatto che, ad oggi, sono difficili le previsioni circa la durata di questa epidemia e in economia i tempi sono una variabile fondamentale. In pratica siamo in presenza di un vero e proprio shock economico senza precedenti storici. Qualcuno fa riferimento ai periodi post-bellici, per quanto questi possano rappresentare modelli per riflettere sulle condizioni di un mondo contemporaneo distante anni luce dalle situazioni della “grande depressione” del ’29 o dall’opera di ricostruzione successiva al secondo conflitto mondiale.

D.A parer suo, questo blocco mondiale determinerà un processo economico deflattivo?

R.La nostra economia mondiale, a differenza di quella di ottanta o cento anni fa –piaccia o no- è un’economia globalizzata ed interconnessa che ha al suo interno diffuse e complesse filiere produttive che intrecciano tra loro le principali economie nazionali più avanzate. Questo sistema sta saltando in aria e genera un crollo della fiducia di consumatori e imprese. Una vera e propria tempesta che si abbatte sia sul lato dell’offerta che sulla domanda. Con la chiusura fino a giugno c’è chi calcola per il nostro Paese una perdita del PIL pari al 10%. In un quadro così nero tutto può verificarsi: recessione e deflazione, una miscela micidiale.

D.Quali prospettive di ripresa economica, a suo avviso, si possono intravedere per la prossima stagione estiva?

R.Le previsioni nel breve periodo non lasciano molto spazio all’ottimismo. Tutto dipenderà dal tipo di risposta che riusciremo a mettere in campo tutti insieme. Siamo in presenza di un cortocircuito internazionale e quindi le politiche fiscali, industriali e perfino sanitarie non possono essere prerogativa dei singoli Stati nazionali. Occorre un cospicuo fondo di mutuo soccorso per contrastare efficacemente gli effetti della crisi pandemica, ripensare al modello di sviluppo, affidare alla mano pubblica il ruolo principe di indirizzo e coordinamento delle politiche per uscire dalla crisi.