L’identikit della calvizie
I capelli continuano a conservare la fondamentale funzione di farsi vedere e di essere visti. Con l’acconciatura i capelli permettono di modificare l’aspetto esteriore: un taglio sbagliato può trasformarsi in una tragedia tanto che la legge tutela il cittadino contemplando la denuncia al parrucchiere per negligenza o incapacità professionale. E d’altronde con il taglio “giusto” si possono affermare le proprie radici e il proprio sesso, dichiarare un credo o sfidare il potere. E ancora, incontrare nuovi amici o l’anima gemella, provocare uno scandalo, opporsi alle consuetudini sociali o farsi licenziare.
Il potere senza tempo dei capelli: dal segno identitario alla seduzione
Da sempre i popoli della terra hanno elaborato in ogni epoca un complesso codice di pettinature diverse per esprimere ogni tappa della vita, per comunicare il proprio ruolo, stato sociale e identità culturale. Così per i monaci orientali il cranio rasato è simbolo di castità; i sacerdoti Ho delle tribù dell’Africa occidentale concepiscono i capelli come sede del Dio; i Masai possiedono la magia di “far pioggia” solo finché non tagliano barba e capelli. La perdita dei capelli è inconsciamente vissuta come una castrazione, una perdita della virilità, della forza, della giovinezza: della mascolinità o femminilità. È quindi comprensibile che le malattie del capello e/o del cuoio capelluto costituiscano un problema esistenziale e preoccupante negli uomini e nelle donne che ne sono colpiti.
Il problema della calvizie
La capigliatura diventa fonte di disperazione quando si sfoltisce o diventa spenta e poco attraente. La calvizie affligge solo in Italia circa nove milioni di persone, interessando il 20% dei giovani maschi e il 50% degli uomini sopra i cinquant’anni. Nel maschio è una normalità mentre nella donna la calvizie può essere sintomo di un quadro ormonale alterato. Vale quindi la pena conservare una chioma sana e vigorosa affidandosi alle opportune terapie preventive. Nei casi invece di gravi calvizie, resistenti a ogni tentativo di cura, si può ricorrere alle tecniche chirurgiche messe a punto da anni e quindi affidabilissime.
Conoscere il capello
L’apparato pilo sebaceo
Il capello va analizzato insieme alla ghiandola sebacea e al muscolo erettore del pelo. Questa microscopica struttura prende il nome di apparato pilo sebaceo ed è invaginata in profondità nel derma. Il capello è costituito da una porzione esterna chiamata fusto e da una interna detta radice che termina con un’espansione a clava denominata bulbo.
La ghiandola sebacea
Ha il compito di produrre il sebo, sostanza grassa acida a ph medio 3,5. Il sebo contribuisce con il sudore alla formazione del film idro-lipidico di superficie che protegge la superficie cutanea dalle aggressioni chimiche e batteriche; lubrifica e impermeabilizza la superficie esterna del capello via via che questo si allunga.
Quando i capelli sono “unti”: la seborrea
La seborrea si distingue: endocrina: tipica degli squilibri ormonali dell’adolescenza; digestiva: caratteristica di disfunzioni epato-biliari; nervosa: legata all’influenza del sistema nervoso sulle ghiandole cutanee di norma localizzate sulla fronte e sul cuoio capelluto.